Quelle chiazze sull'erba del Liberati di Terni, ma un tempo era il 'biliardo' d'Italia

Quelle chiazze sull'erba del Liberati di Terni, ma un tempo era il 'biliardo' d'Italia
di Paolo Grassi
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Venerdì 5 Agosto 2022, 00:00

Oggi salta all'occhio un manto erboso ridotto male, con dietro l'angolo la probabilità imminente anche di rizollare tutto. Una cosa, però, è certa. Fino a una decina di anni fa, il terreno dello stadio Liberati di Terni godeva di fama nazionale. Era considerato, dalla serie A alla serie D, uno dei manti migliori d'Italia. Molti calciatori, anche professionisti di altre squadre, lo chiamavano «il biliardo». Fece persino la sua figura internazionale, in un'Italia-Galles nel gennaio 1996 in cui il prato resse alla grande nonostante il maltempo e un diluvio che si abbattè su Terni prima della partita. Poi, qualcosa cambiò. Dieci anni fa, nel 2012, la gestione Longarini decise di rifare il manto, per avere una superficie mista tra erba e sintetico. Il power grass, come quello del Meazza di Milano, o del Santiago Bernabeu di Madrid. L'allora presidente Franceso Zadotti commissionò l'intervento a una ditta specializzata. Il vecchio manto erboso venne rimosso e suddiviso in tante piccole zolle messe in vendita tra i tifosi per dare il ricavato in beneficenza a Caritas e associazione San Martino. Ma quando tutto sembrava avviato, ecco l'intoppo, a ridosso dell'inizio del campionato 2012-2013. Niente più campo misto. In poche parole, in federazione quel nuovo terreno venne annoverato come sintetico, nonostante fosse palesemente un ibrido. Quindi, c'erano da seguire le procedure per i campi sintetici. La ditta chiamata dalla Ternana non aveva l'accreditamento della Lega dilettanti (incaricata di seguire le pratiche di tutti i campi sintetici e in contatto per questo con un'altra ditta) e si rischiava la non omologazione. Si dovette rinunciare al power greeen e stendere in fretta e furia (e le cose in fretta vengono male) dei nuovi rotoli in erba. Da lì in avanti l'erba nuova, più molle, ha sempre risentito dei problemi dati da un fondo non più come era prima, visto che presentava una “vasca” dove ci erano stati gettati strati di sabbia e sughero. Negli anni, si sono susseguite varie situazioni di criticità. Negli ultimi anni, in agosto il prato si presentava male, sia per gli effetti dell'afoso caldo che per colpa di un fungo che si ripresentava sempre. Quest'anno si è provato ad anticipare le trasemine. Si è agito in luglio, ma il terreno, per il caldo eccezionale e anche a causa di quella “vasca” creata dieci anni prima, non ha risposto. Le hanno provate tutte. Il risultato, nonostante tre tentativi di trasemina, è quello che si può vedere, andando allo stadio e dando una sbirciatina da fuori. Una visione che fa male ai tifosi. Molti si chiedono come sarà il campo il 21 agosto, quando si dovrà giocare con la Reggina. Anche per questo, la Ternana sta accelerando in queste ore le proprie decisioni.

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