Puzzle della giunta Tesei:
otto nomi per sei caselle

Donatella Tesei e Matteo Salvini
di Federico Fabrizi
4 Minuti di Lettura
Martedì 29 Ottobre 2019, 13:54
PERUGIA Pronti, partenza e via. Donatella Tesei ha davanti il puzzle della giunta: cinque caselle e otto nomi. Più un’altra poltrona comoda: la presidenza del consiglio regionale, non proprio una consolazione. C’è una certezza: qualcuno resterà fuori. Prima il metodo. Ieri mattina la neo governatrice ha fatto la sua mossa, sterzando decisa verso l’opzione della giunta politica: «Ritengo che tra gli eletti in consiglio regionale ci siano le competenze adeguate. Ne abbiamo parlato anche con Matteo (inteso come Salvini)», ha spiegato. Poi ha aggiunto: «Non escluso la possibilità di qualche nomina esterna». Messaggio chiaro.
Il Capitano della Lega, di fronte ai microfoni, l’ha messa giù facile: « Io faccio un passo indietro, le decisioni sulla giunta spettano a Donatella». Ma poco dopo, nella riunione tenuta con il gruppo dei candidati leghisti nella sala Grifo del Park Hotel a Ponte San Giovanni, il segretario della Lega ha aggiunto molto di più: «Chi tra gli eletti sarà nominato assessore si dimetterà dal consiglio, per dare solidità al gruppo e consentire a più persone di fare esperienza politica». Punto.
Fin qui il metodo, poi vengono le scelte. Donatella Tesei vuole fortissimamente l’avvocato di Narni Daniele Carissimi (eletto nella lista della Lega) nel ruolo di assessore all’ambiente. Carissimi ha competenza specifiche e la presidente sa bene come quel dossier sia uno dei più delicati da gestire. La neo governatrice vorrebbe - non fortissimamente, ma parecchio - anche Paola Agabiti in giunta. Per la sindaco di Scheggino, però, potrebbero aprirsi le porte del parlamento nell’elezione suppletiva della Tesei. Se invece decidesse di restare in Umbria, la Agabiti potrebbe ricevere la delega all’agricoltura. La scelta coprirebbe bene anche i rapporti con il mondo delle imprese, da Confagricoltura (lì il rifermento di Tesei è Marco Caprai) a Confindustria. Paola Agabiti, infatti, non è solo il sindaco di Scheggino ma anche la moglie di Gianmarco Urbani, presidente della sezione ternana di Confindustria Umbria. La presenza in squadra di Carissimi e Agabiti spingerebbe ancora più fuori dall’esecutivo l’assessore di Terni Enrico Melasecche. Lui aveva riposto tantissime aspettative su un posto nella giunta di Palazzo Donini, ma al triplice fischio finale si ritrova “solo” come primo dei leghisti non eletti a Palazzo Cesaroni nella lista del Carroccio. Certo, Donatella Tesei tiene in considerazione l’esperienza dell’ex vicesindaco di Ciaurro ed il suo è uno dei nomi cerchiati in rosso.
Uno scranno di peso dovrà averlo per forza anche mister preferenze Valerio Mancini: ne ha prese 6636, più di tutti. Il consigliere regionale uscente non potrà restare fuori: assessore o presidente del consiglio, non si scappa. Sul suo nome, però, si consuma un braccio di ferro interno alla Lega tra il blocco più vicino al senatore Luca Briziarelli, che lo appoggia, e la parte che fa riferimento al deputato Riccardo Marchetti. Marchetti è di Castello come Mancini, ma tra i due non è mai passata troppa simpatia. Nel mezzo c’è il segretario regionale del Carroccio Virginio Caparvi, chiamato a sciogliere i nodi e toccare con delicatezza equilibri molto delicati.
Nella partita entra di diritto pure Paola Fioroni. Il suo curriculum convince la Tesei: assegnare la delega al sociale - o addirittura quella alla sanità - a chi arriva dal ruolo di consigliere nazionale nella Croce Rossa varrebbe una buona risposta all’accusa di una maggioranza «troppo di destra». L’unico problema di Paola Fioroni è il cognome. Sì perché c’è un altro Fioroni, Michele, che è stato uno degli uomini ombra della campagna elettorale della Tesei ed ha l’ambizione di lasciare il posto nell’esecutivo “Romizi due” per entrare a far parte del “ Tesei uno”. A complicare le cose, c’è il fatto che la partita non si gioca soltanto dentro la Lega. Fratelli d’Italia è il secondo partito della coalizione e rivendica adeguata considerazione. Le richieste sul tavolo sono due: la presidenza del consiglio per Marco Squarta (ma in quel caso il leghista Mancini dovrebbe entrare in giunta) e un assessore di riferimento, che potrebbe essere proprio Michele Fioroni, a cui piacerebbe la delega a sviluppo economico o turismo, l’alternativa è il prof Giuseppe Caforio (sanità?).
E poi c’è Forza Italia. Gli azzurri non potranno certo essere lasciati a bocca asciutta. L’ex sindaco di Gualdo Tadino Roberto Morroni ha staccato di circa 500 voti il primo cittadino di Amelia Laura Pernazza, spinta forte da Raffaele Nevi: il deputato ternano l’avrebbe vista benissimo in giunta, ma ora pare complicato. Adesso due giorni per mettere sul tavolo tutte le tessere del puzzle, poi altri due di feste e subito dopo si entrerà nel vivo. Donatella Tesei non è amante delle perdite di tempo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA