Psicologi umbri: «Attenti alla paura e allo stress portati dal Coronavirus»

David Lazzari
2 Minuti di Lettura
Giovedì 6 Febbraio 2020, 13:43 - Ultimo aggiornamento: 13:44
PERUGIA - «La natura della malattia, legata al contagio e al virus, nemico invisibile e potenzialmente
pericoloso, rende il tema particolarmente minaccioso per le persone al di là della portata oggettiva. Gli aspetti
psicologici non possono essere trascurati», lo sottolinea David Lazzari, presidente dell'Ordine degli psicologi dell' Umbria e membro dell'esecutivo nazionale.
«Come tutti i fenomeni umani - spiega all'Ansa - anche il coronavirus ha aspetti psicologici». Nel descrivere il fenomeno, Lazzari sottolinea che «la natura della malattia, legata al contagio e al virus, nemico invisibile e potenzialmente pericoloso, rende il tema minaccioso al di là della portata oggettiva». Un aspetto che alimenta lo stress nei cittadini.  «Sentiamo di vivere una situazione poco controllabile dal punto di vista soggettivo - spiega Lazzari - e questo aumenta lo stress». «Soprattutto - prosegue - in un contesto culturale che ha valorizzato l'idea onnipotente che la tecnologia e noi stessi possiamo controllare tutto». Per gli psicologi, un ruolo importante è quello dei media. «L'ansia - aggiunge - è amplificata dai mezzi di comunicazione. L'informazione tende a divenire suggestione. I media spesso approfondiscono e cercano di dare messaggi oggettivi, ma gran parte delle persone si limita a recepire il contenuto più semplice, del pericolo che avanza».
L'analisi del fenomeno tocca anche «un ulteriore aspetto, specifico credo di questa epidemia». Quello della «forte
connotazione etnica» con «il rischio di confondere il focolaio, la Cina, con la natura della malattia, come se i cinesi
globalmente fossero portatori del problema». In un contesto globale di gestione del problema, secondo Lazzari «gli psicologi che studiano come le persone processano i messaggi e le regole intrinseche alla comunicazione, possono aiutare a dare giusti messaggi, per aiutare le persone a confrontarsi nel modo più oggettivo possibile con il problema. Un aspetto importante della prevenzione che vorrei che politici e istituzioni considerassero molto di più».
© RIPRODUZIONE RISERVATA