Prof a scuola di “sostegno”: in 600 formati all’Università

Prof a scuola di “sostegno”: in 600 formati all’Università
di Remo Gasperini
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Giovedì 9 Luglio 2020, 09:25
PERUGIA - Per gli alunni più fragili, dall’infanzia alle superiori, ci vogliono i docenti più preparati. Parliamo di sostegno, una delle emergenze della scuola che nell’ultimo anno si è tremendamente aggravata perché la didattica a distanza ha fisicamente allontanato i ragazzi bisognosi di aiuto dai loro irrinunciabili punti di riferimento: i docenti. Gli ultimi dati sui portatori di handicap nelle scuole umbre parlano di 4.217 certificati. Tanti, tantissimi e in continuo aumento, che stando al rapporto 1,6 richiedono un organico di oltre 2.600 docenti. Esattamente il doppio di quelli che prevede l’organico di diritto (come sempre si provvederà a colmare il vuoto con l’organico aggiuntivo), con l’aggravante che saranno ancora molti i docenti precari, pur coscienti e impegnati, che svolgeranno il delicatissimo ruolo senza una preparazione specifica. L’insegnante di sostegno è una figura centrale nel processo di assistenza e recupero degli studenti in difficoltà e per la loro adeguata preparazione sono stati attivati da anni corsi di specializzazione anche dall’Università degli studi di Perugia. «Il corso è stato attivato per la prima volta nell'A.A. 2013/2014 – spiega la direttrice del corso professoressa Annalisa Morganti, associata di Didattica e Pedagogia Speciale -. E' stato riattivato dal MIUR negli anni accademici 2014/15, 2016/17 e 2018/19. L'Università degli Studi di Perugia ha messo a bando nelle precedenti quattro edizioni un totale di 621 posti dall'infanzia alla secondaria di Secondo Grado così divisi: 165 nella prima edizione, 86 nella seconda, 150 nella terza e 220 nella quarta edizione. L'edizione che partirà a breve è la quinta e si riferisce all'A.A. 2019-20». Seicentoventuno specializzati sembrano tanti ma in realtà ce ne sarebbero voluti ben di più e ogni anno l’Università cerca di attivare corsi, che sono a numero chiuso, con maggiori disponibilità: quest’anno il bando prevede 65 posti per ciascun grado di istruzione, cioè infanzia, primaria e le due secondarie di I e II grado, per un totale di 260 posti. Il massimo dal 2013 a oggi. E’ inoltre in partenza (le iscrizioni si sono chiuse ieri) il corso riservato ai candidati idonei nei cicli precedenti che per motivi di lavoro, salute o altro, non hanno potuto frequentare o concludere il corso per il quale avevano superato la prova selettiva. «Si chiamano riservato per motivi burocratici – ci tiene a precisare la professoressa Morganti -, ma sono perfettamente uguali a quelli ordinari. L’inizio del corso è previsto il 13 luglio, durante il periodo estivo (con una pausa nella prima metà di agosto), le lezioni si svolgeranno in modalità a distanza dal lunedì al venerdì. Il progetto del corso è sostenuto da un modello formativo innovativo e internazionale, per questa ragione saranno coinvolti anche docenti esteri di chiara fama». Le domande per il corso ordinario scadono invece il 31 luglio e le prove selettive, che sono tre (test preliminare, prova scritta, prova orale e solo superando la prima si passa alla seconda e così via) si svolgeranno come da calendario nazionale alla fine di settembre. Al corso ordinario può accedere chi è in possesso di abilitazione all'insegnamento conseguito presso i corsi di laurea in scienze della formazione primaria o diplomi abilitanti, ma anche i laureati in altre discipline che abbiano però conseguito 24 crediti formativi universitari o accademici (CFU/CFA), acquisiti in forma curricolare, aggiuntiva o extra curricolare nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche. I corsi, che durano otto mesi, prevedono anche un tirocinio presso le scuole convenzionate. Ottenere la specializzazione non è una passeggiata. Oltre l’aspetto economico (60 euro per la iscrizione alle prove e 3.000 euro per la partecipazione al corso), c’è l’impegno dello studio che viene fatto mentre c’è anche il lavoro di docente. «Facciamo le lezioni in estate e durante le vacanze e in orari pomeridiani - dice la professoressa Morganti – per le esigenze dei corsisti. Non pochi vengono anche da fuori regione. Certo è che tutti sono motivati ed escono molto preparati. Fin da subito mostrano grande attenzione, posso dire che sono affascinati dalla conoscenza delle specificità delle varie forme di disabilità con le quali poi si misureranno nelle loro scuole».
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