Caro prezzi, lo spettro del crollo dei consumi. Carrelli più leggeri per far fronte ai rincari. Il Codacons: «Le famiglie comprano meno anche in settori primari»

Caro prezzi, lo spettro del crollo dei consumi. Carrelli più leggeri per far fronte ai rincari. Il Codacons: «Le famiglie comprano meno anche in settori primari»
di Fabio Nucci
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Martedì 14 Giugno 2022, 08:04

PERUGIA Se nel 2021 la risalita della spesa è stata quasi effettiva, i primi cinque mesi di quest’anno restituiscono una situazione sempre più complessa per i consumatori umbri e i loro bilanci domestici. Si spende di più ma per un carrello della spesa decisamente più leggero. «Da dicembre in avanti le famiglie hanno speso di più a causa degli aumenti dei prezzi – avverte Carla Falcinelli, presidente del Codacons Umbria – ma a causa della crisi hanno ridotto il volume degli acquisti». E non è solo una questione di shrinkflation. Intanto, benzina e gasolio non fermano la loro corsa, col prezzo al litro che anche in Umbria supera i 2,3 euro.
La corsa dei prezzi degli ultimi mesi rischia di ridimensionare fortemente i consumi che pure nel corso del 2021, anche per lo slancio post pandemia, avevano fatto registrare un trend positivo. «Il caro bollette e l’inflazione che ormai interessa tutti i beni di consumo – aggiunge Falcinelli – stanno provocando una riduzione dei consumi. Il vero dato significativo che sta emergendo in questi ultimi mesi è che si compra meno. Le famiglie reagiscono al caro vita riducendo la spesa anche in settori primari come gli alimentari e temiamo che questa contrazione proseguirà anche nei prossimi mesi». Laddove non lo fanno autonomamente le massaie, riempendo meno i carrelli, ci pensano le stesse case produttrici ad alleggerire le confezioni, ma per aggirare i rincari, fuorviando i consumatori. «Le stesse aziende diminuiscono il peso del prodotto ma nella confezione mantengono lo stesso prezzo – aggiunge Falcinelli – quindi chiediamo ai consumatori di fare attenzione al peso riportato nell’etichetta. Questa tecnica ce la stanno segnalando in molti e ci siamo attivati per tenerla sotto controllo anche nei negozi e nei supermercati dell’Umbria».
Lo spettro del crollo dei consumi, in termini di quantità, è stato aleggiato anche nella protesta delle “pentole vuote” che venerdì scorso ha portato le associazioni dei consumatori a consegnare anche a Perugia, nelle mani del prefetto Armando Gradone, un pacchetto di proposte per limitare l’impatto dei rincari. Tra queste, l’attivazione, proprio negli Uffici territoriali del governo, di comitati territoriali di sorveglianza sui prezzi, con il coinvolgimento del Comitato regionale consumatori utenti (Crcu) dell’Umbria per monitorarne l’andamento – insieme a Mister Prezzi - e contrastare eventuali fenomeni speculativi. «Il prefetto ha ascoltato le nostre proposte – aggiunge Carla Falcinelli – trasmettendo il tutto agli organi competenti».
Intanto, con gli scontrini della spesa continua a crescere anche l’importo del pieno di benzina e diesel.

Secondo i dati Osservaprezzi Carburanti, aggiornati al 10 giugno, in sempre più stazioni di servizio non si fa più molta distinzione tra il prezzo self e servito col prezzo della verde che nel secondo caso – in alcune località come Assisi – si avvicina sempre più ai 2,3 euro al litro. In un distributore della prima periferia di Perugia, per il “servito” il prezzo della benzina è stato censito a 2,419 mentre quello del diesel a 2,319. «L’escalation di tali listini aggrava di giorno in giorno la spesa per i rifornimenti – si osserva ancora dal Codacons Umbria – e oggi la benzina arriva a costare il 26% in più rispetto alle rilevazioni del 2021, mentre il gasolio vola oltre il +32%». I conti sono presto fatti e per un nucleo che dispone di un’auto a benzina la spesa aggiuntiva annua sfiora i 500 euro, mentre supera i 570 euro nel caso di mezzo a gasolio. «I prezzi vanno bloccati, fermando le speculazioni in corso»

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