"Premiati" i negozi che non hanno slot machine al proprio interno. I primi adesivi a Narni

slot machine
di marcello guerrieri
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Martedì 2 Aprile 2019, 11:01
La distribuzione delle prime insegne c’è già stata a Narni per “premiare” quegli esercizi commerciali che non hanno istallato al proprio interno le slot machine: il logo recita “Umbria No Slot”, per una campagna voluta dalla Regione per esercizi commerciali e centri aggregativi liberi da apparecchi per il gioco d’azzardo. A Narni la cerimonia è stata presieduta dall’assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, che ha assegnato lo speciale logo ad alcuni locali che hanno scelto di non installare o di rimuovere slot machine e altre tipologie di gioco d’azzardo, insieme al Sindaco della città.
 “È motivo di orgoglio – ha evidenziato l’assessore regionale – sapere che in Umbria ci sono tanti operatori commerciali che rinunciano a introiti importanti per dare un segnale chiaro contro la ludopatia e contribuire a sensibilizzare la popolazione rispetto ai rischi legati al gioco d’azzardo, che molto spesso diventa patologico. Significativa, a tal proposito, la testimonianza di uno storico commerciante di Narni, che ha riferito di aver rimosso le slot dal suo bar perché non riusciva a sopportare il fatto che decine e decine di persone di ogni età e classe sociale, ma soprattutto anziani e persone con disagio economico, si rovinassero la vita con il gioco d’azzardo”.
Il marchio ‘Umbria No Slot’ è stato realizzato nell'ambito della campagna di comunicazione regionale per la prevenzione e il contrasto del gioco d'azzardo, con l’idea di promuovere una cultura tesa alla limitazione di un fenomeno sempre più diffuso e trasversale, che rischia di diventare patologico con conseguenze pesanti sul piano sociale e sanitario. Per comprenderne l’entità, basta una semplice comparazione: in un anno, solo nel gioco fisico come slot machine, gratta e vinci, scommesse e simili, in Umbria sono stati bruciati 1 miliardo e 77 milioni di euro, una cifra molto simile a quella del Fondo sanitario regionale, che ammonta a circa 1 miliardo e 650 milioni di euro per garantire servizi sanitari e assistenza a tutti i cittadini umbri.
Per contrastare il gioco d’azzardo patologico, Regione Umbria ha promosso diverse iniziative tra cui l’apertura di tre Centri specifici per il trattamento sociosanitario dei giocatori patologici a Perugia, Foligno e Terni ed è in corso di attivazione una quarta realtà a Città di Castello. È stato anche attivato numero verde regionale (800 410 902), per informazioni e richieste di aiuto, sono state promosse azioni mirate a contenere e regolamentare l’offerta, realizzati corsi di formazione obbligatoria per addetti alle sale da gioco, attivate iniziative per sensibilizzare i cittadini sui rischi legati al gioco d’azzardo, tra cui una campagna di comunicazione regionale, che include il marchio “Umbria No Slot”.
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