La Porzi rompe gli indugi: «Facciamo la coalizione Pd-M5S per le regionali»

Donatella Porzi
di Federico Fabrizi
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Venerdì 23 Agosto 2019, 13:51
Una coalizione XXL con dentro centrosinistra, civici e grillini. La notizia sta nel nome di chi la propone: Donatella Porzi. La presidente del consiglio regionale, provata militanza bocciana, tra le persone più vicine a Catiuscia Marini nei giorni della crisi, da dirigente del Pd umbro scandisce quel che fino a pochi giorni fa appariva un’eresia: l’alleanza tra dem e 5 Stelle. Non è un colpo di sole, succede nella stessa Umbria in cui un esposto dei grillini ha aperto l’inchiesta che ha decapitato il Pd e la giunta regionale.
«Facciamo dell’Umbria un laboratorio politico: costruiamo insieme una grande alleanza tra Pd, partiti del centrosinistra, civici e Movimento 5 Stelle – dice Donatella Porzi - apriamo un confronto che parta da valori e visioni comuni per battere una destra pericolosa, quella destra di cui proprio i 5 stelle sono stati le recenti vittime politiche».
Porzi è sicura? Ripetiamolo: anche il Movimento 5 Stelle?
«Certo. Anche il Movimento 5 Stelle. Io penso che oggi occorra parlare, confrontarsi, indicare obiettivi senza mire egemoniche, con grande rispetto e responsabilità. La stessa responsabilità che il Pd sta dimostrando a livello nazionale per il bene del Paese».
E di cosa parlereste con i grillini?
«Di tutela, qualità e dignità del lavoro, di inclusione sociale dei più deboli, di sostegno alle imprese, ai giovani e alle famiglie. E poi: formazione basata sull’innovazione per evitare che i nostri giovani se ne vadano, qualificazione della rete infrastrutturale e del sistema turismo-ambiente-cultura dell’Umbria Green. Ancora: trasparenza, partecipazione, rispetto per l’ambiente e grandi investimenti pubblici sullo sviluppo ecosostenibile. Su questo vale la pena mettersi tutti intorno ad un tavolo per il bene dell’Umbria. Per una coalizione vincente».
In Umbria è un’impresa che va oltre lo streaming di Bersani e i 5 punti di Zingaretti.
«Occorre recuperare quell’entusiasmo e quella capacità di programmazione che hanno fatto del regionalismo umbro un punto di avanguardia. Facciamolo con coraggio. Io ci credo».
Al di là del crederci, Porzi, ricorda chi sono i grillini? I consiglieri regionali M5S non fanno altro che ribadire come siano stati loro a far aprire l’inchiesta di Sanitopoli.
«A questo proposito dico che noi confidiamo nel lavoro della magistratura. Siamo tutti per la legalità e la correttezza... mai legittimato scorciatoie».
Un passetto d’avvicinamento, ma la distanza resta enorme.
«Io sono tra quelli convinti che dopo le Politiche sarebbe stato giusto sedersi con i grillini. In consiglio regionale, il rapporto con loro in questi quattro anni è stato caratterizzato da contrapposizione politica e scontro forte, ma rispettando le prerogative di ciascuno possiamo trovare obiettivi comuni: è innegabile».
Porzi, lo sa che se il Pd incontrasse il M5S, i grillini potrebbero presentarsi con una lista di proscrizione in cui probabilmente sarebbe scritto pure il suo nome?
«Spesso sento parlare di discontinuità, è una parola di moda oggi. Ma in molte circostanze ci leggo una certa dose di ipocrisia. Cosa vuol dire? È un argomento utile a togliere di mezzo concorrenti o voci scomode? Si vuole cancellare una storia? Io dico che discontinuità può voler dire attualizzare progetti buoni. L’idea della piazza pulita non mi piace proprio».
Insomma, lei ci starebbe volentieri in lista Pd in coalizione con il M5S.
«Certo. Se mi ci fanno stare. Non faccio come Napoleone che si autoincorona. Però dico che se la mia candidatura dovesse essere bocciata vorrei capire il perché: le lezioni di discontinuità a prescindere, beh quelle no».
Ha discusso nel partito della proposta di coalizione XXL?
«Ho provato ad esternare le mie idee nelle poche occasioni di confronto avute finora. In tanti nel Pd conoscono la mia posizione».
I famosi 104 boccian-mariniani sono d’accordo?
«Questo non lo so. Non credo che quello sia un gruppo “costituito”. Penso, però, che molti tra quei militanti, come me, abbiano voglia di discutere».
E Fora candidato presidente le piace?
«Conosco Andrea da almeno dieci anni. Lo stimo tanto. Forse il modo in cui sta maturando la sua candidatura non soddisfa tutta la coalizione, in particolare una parte dei civici. Serve una concertazione più ampia possibile»
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