Pmal di Terni, Mulè: "164 assunzioni per evitare il collasso". Sindacati scettici

Pmal di Terni, Mulè: "164 assunzioni per evitare il collasso". Sindacati scettici
di Monica Di Lecce
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Giovedì 14 Luglio 2022, 02:50

Sono 164 le assunzioni di personale civile da effettuare da qui a un anno e mezzo al Polo di mantenimento delle armi leggere dell'Esercito di Terni, previste nel piano presentato ieri dal sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulé in visita al sito di viale Brin, accompagnato dal deputato di Forza Italia, Raffaele Nevi. Una misura tampone – come l’ha definita lo stesso sottosegretario – per evitare il collasso di una delle fabbriche fiore all’occhiello del sistema della Difesa italiana. «Entro due anni il Polo vedrà un decremento dell’80% dei civili in servizio – ha ricordato Mulè – ed è condannato al collasso se non si fanno degli interventi immediati sul personale».

Su una pianta organica di 384 unità di personale civile, al momento sono impiegate appena 181 persone e, di queste, un centinaio entro due anni uscirà.

«Non sono venuto qui a fare passerella – ha precisato il sottosegretario – ma a dimostrare attenzione a un territorio che ha due Poli, quello di Terni e quello di Spoleto (nel corso dell’incontro ha annunciato assunzioni anche allo stabilimento di Baiano ndr.) che non devono sopravvivere, ma vivere bene il loro futuro». Le assunzioni avverranno con tre bandi, per 13, 90 e 61 posti, che «saranno pubblicati – ha specificato Mulé – da qui a qualche settimana e, con procedure veloci, i nuovi assunti dovranno entrare in servizio al massimo entro un anno e mezzo. Sarà opportuno prevedere un percorso di accompagnamento per non disperdere il know how. Oggi con me ho portato i dirigenti e gli ufficiali dello Stato Maggiore e della direzione del personale civile della Difesa perché qui si prende un impegno che verrà verificato tra qualche mese».

Rispetto ai sindacati che su questo piano hanno dimostrato scetticismo, il sottosegretario si è impegnato, infatti, a tornare a metà novembre per verificare insieme lo stato d’attuazione delle assunzioni.

«Nell’ultimo concorso – ricorda a margine, Guglielmo Bizzarri della Uil di categoria – sono state presentate 1100 domande per 6 posti. Ne sono stati coperti solo 5». «In 15 anni abbiamo avuto ministri, sottosegretari, presidenti di Regione – dice Giorgio Lucci segretario Fp Cgil Terni – e se solo un quarto degli ingressi annunciati fossero arrivati, oggi parleremo di altro. Prendiamo con cautela le parole del sottosegretario poi a novembre vedremo. Per quanto riguarda i numeri delle assunzioni, 164 da qui al 2023 lascerebbero il Polo nelle condizioni attuali perché in quel periodo saremo rimasti in pochissime unità». Gli fa eco Renzo Formica Rsu Uilpa Difesa: «Queste assunzioni andavano fatte almeno un decennio fa. Avremo pochissimi mesi per la produzione, dopodiché ci dovremo fermare perché il personale è anziano, va in pensione e non abbiamo il turnover. Sono contento che da parte della politica c’è la volontà di cambiare il passo, ma siamo molto in ritardo tanto è vero che abbiamo consegnato le chiavi al sottosegretario perché siamo impotenti». Ottimista, invece, il sindaco Latini, presente all’incontro, insieme al prefetto Bruno e al direttore del Pmal, colonnello Francesco Nasca.  «Si tratta di una soluzione - ha commentato Latini - per la quale anche come amministrazione comunale abbiamo lavorato, mettendo in campo tutte le interlocuzioni utili per far comprendere le difficoltà e le potenzialità della fabbrica ternana».

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