Piscine dello Stadio, spunta anche l'acqua inquinata

Piscine dello Stadio, spunta anche l'acqua inquinata
di Monica Di Lecce
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Martedì 29 Marzo 2022, 17:53

Con le buone o con le cattive, entro mercoledì prossimo, 23 marzo, il Comune di Terni tornerà in possesso delle piscine dello stadio. Scade infatti “l’ultimatum” al gestore per la riconsegna dell’impianto. L’amministrazione comunale, esercitando un’azione di autotutela su un bene pubblico, quale le piscine, è pronta a “cambiare le serrature” e tornare con la forza nella disponibilità della struttura. Un passaggio fondamentale per rimettere in moto “l’impianto sportivo più grande della città”, come lo ha definito l’avvocatessa Silvia Bartollini che cura gli interessi di una sessantina tra abbonati e atleti.

La ripartenza tuttavia non sarà così immediata. Due mesi di chiusura e una serie interventi pregressi determinano oggi la necessità di effettuare alcuni lavori propedeutici alla riapertura. Interventi che riguardano in primis la sicurezza.

Già nel sopralluogo effettuato dai tecnici del Comune e dal rup, l’architetto Giorgini, lo scorso 25 gennaio era emerso che “la struttura non presenta più le caratteristiche per essere idonea all'apertura al pubblico, in quanto, senza alcuna autorizzazione sono state apportate modifiche sostanziali agli impianti tecnologici”. In quella relazione si definiscono “inadeguati” e “pericoli per l’incolumità pubblica” i sistemi con i quali sono state sostituite le utente interrotte. In particolare sono stati rinvenuti dei serbatoi non autorizzati dal Comune, per lo stoccaggio del carburante necessario al funzionamento del gruppo elettrogeno che produce energia elettrica, dopo la sospensione dell’utenza, collocati in prossimità della cabina elettrica dell’Asm.  Già in quella circostanza il Comune intimava al gestore “l'immediato ripristino delle condizioni originali degli impianti tecnologici e dell'intera struttura così come consegnata e certificata dagli atti di collaudo”.

Tra le ragioni di pericolo e urgenza con le quali ora il Comune motiva l’atto ingiuntivo nel quale chiede la restituzione dell’impianto, si fa riferimento anche a una nota dell’Asl n.124587 del 26 agosto 2021. Secondo quanto riportato da tale nota “il subconcessionario – si legge nell’atto ingiuntivo – ha utilizzato l’acqua proveniente da un pozzo sito all’interno dell’area in concessione, sebbene non autorizzato: acqua, inoltre, che da verifiche effettuate dall’Usl Umbria 2 (prot. N.136012/2016), risultava inquinata e non utilizzabile per il consumo umano, animale e irriguo”.

Consapevole della necessità di eseguire dei lavori di ripristino per garantire la fruibilità della struttura, il concessionario ha manifestato al Comune la disponibilità ad eseguire tali interventi. Intanto in attesa di tornare a nuotare nelle piscine dello stadio gli agonisti del nuoto, che nel frattempo hanno trovato il modo di allenarsi dividendosi tra le piscine di viale Trieste e Borgo Bovio, hanno ottenuto importanti risultati agli ultimi campionati regionali vincendo la categoria ragazzi e quattro di loro hanno ottenuto la qualificazione ai campionati Italiani.

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