Terni, "Piscine dello Stadio" chiuse: la rabbia dei 500 atleti e degli istruttori rimasti a casa

Terni, "Piscine dello Stadio" chiuse: la rabbia dei 500 atleti e degli istruttori rimasti a casa
di Lorenzo Pulcioni
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Mercoledì 19 Gennaio 2022, 09:24

TERNI Centinaia di atleti rimasti senza possibilità di allenarsi. Solo domenica scorsa i nuotatori agonisti della Stadium, la società che a settembre 2020 era subentrata nella gestione del comparto nuoto alla romana ‘Italica’, sono stati impegnati nel meeting di Grosseto. Si tratta di 70 atleti che si stavano preparando ai campionati regionali in programma nel mese di marzo. A questi si aggiungono 35 ragazzi della propaganda base pre-agonistica e circa 300 bambini e bambine della scuola nuoto. Quasi 500 persone in cerca di risposte. Tra loro Sofia Martini, un argento e un bronzo ai campionati italiani del 2018 e 2019 nei 50 rana, che si stava preparando per gli assoluti ad aprile. Anche lei ha appreso della chiusura delle Piscine dello Stadio tramite le chat di What’s App. «Provo rabbia e delusione. C’è il rischio che tutta la preparazione possa saltare e venga compromessa una stagione. Oltre a questo sono il capitano della squadra e penso a tutti i ragazzi che si stavano preparando per i campionati regionali. Mi auguro una risoluzione in tempi rapidi, ma temo non sarà semplice. Non è facile trovare spazi. Al momento mi alleno a casa con il preparatore atletico dall’altra parte del telefono». Ma la Stadium aveva fatto ripartire negli ultimi otto anni anche la squadra di pallanuoto. Sessanta ragazzi tra categorie giovanili Under 12-14-16-18 e la squadra di Serie D impegnata nel campionato interregionale Umbria-Marche. Unica società delle provincia di Terni e, insieme alla Rari Nantes Perugia, dell’intera regione.

Più una decina di bambini e cinque istruttori che devono appendere la calottina al chiodo. «Una tegola pesante - dice Matteo Pace, uno degli allenatori - per noi è molto complesso trovare una vasca profonda dove poterci allenare e montare il campo. Abbiamo appreso anche noi tramite le chat anche se sapevamo che c’erano difficoltà. Il Covid ha indebolito ovunque l’attività sportiva e dalle istituzioni non sono mai arrivati sostegni. Io vengo da Roma dove la piscina della Florentia, società di A1, ha chiuso l’altro ieri. In tutta Italia ci saranno almeno 200 piscine a rischio». Un danno enorme per i ragazzi e per gli atleti. Senza dimenticare gli istruttori. Nell’area wellness ce ne sono circa 35 a gestire centinaia di clienti tra protocolli e distanziamento da rispettare. Nonostante le restrizioni e le difficoltà, le attività sono sempre andate avanti anche grazie ai loro sacrifici. Tra gli istruttori c’è uno sportivo del calibro di Lucio Serrani, olimpionico nel lancio del martello a Los Angeles 84 e Seul 88: «Abbiamo lavorato all’aperto, in inverno e al freddo, nei mesi più difficili della pandemia. Abbiamo garantito le attività con turni, distanziamento e sanificazioni continue. Il tutto con stipendi non certo eccezionali e dopo una riduzione di organico importante. Ci abbiamo sempre messo la faccia».

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