Pini tagliati in viale Borsi l'assist del procuratore agli ambientalisti:
«Nessun reato penale, ma rivolgetevi al Tar»

Pini tagliati in viale Borsi l'assist del procuratore agli ambientalisti: «Nessun reato penale, ma rivolgetevi al Tar»
di Monica Di Lecce
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Venerdì 26 Agosto 2022, 08:33

TERNI Nessuna condotta illecita nel taglio dei pini ad opera del Comune in viale Borsi mentre la valutazione di altri profili di illegittimità non compete alla procura ma eventualmente al Tar dell'Umbria. E' questa la sintesi a cui è giunto il procuratore capo Alberto Liguori in merito alla vicenda dell'abbattimento degli alberi. Mentre prosegue l'intervento ad opera dell'Agenzia forestale che dovrebbe concludersi entro questo fine settimana con il taglio di tutti i 36 pini che si affacciano sul viale, è la procura, a cui l'associazione Verdi, Ambiente e Territorio si è rivolta con una querela-denuncia, a chiarire gli aspetti giuridici della vicenda. L'associazione chiedeva il sequestro degli alberi che è stato negato, però, sia dal pubblico ministero che dal gip. Dopo aver chiarito che l'azione penale si occupa di condotte illecite, animate dalla volontà di arrecare danno, deteriorare o distruggere la cosa, mentre la condotta semplicemente illegittima è di competenza del giudice amministrativo, il procuratore capo Liguori spiega che: «nella vicenda che ha interessato l'abbattimento di 36 pini domestici, indi da considerare alberi non monumentali, allo stato delle indagini curate dalla stazione carabinieri forestali di Terni, e in attesa di eventuali ulteriori approfondimenti, risulta che l'operato del Comune di Terni sia stato conforme al dettato normativo che autorizza l'abbattimento di questi alberi per accertata compromissione dello stato vegetativo, nonché per inderogabili esigenze di pubblica utilità o incolumità». Il procuratore ricorda che il Comune ha autorizzato l'Afor al taglio dei pini sulla scorta di una relazione tecnica nella quale è scritto tra l'altro che: «data l'elevata frequentazione dei luoghi, i fattori elevati di danno da rami, estremi del tronco, l'inclinazione delle piante, le loro condizioni fitosanitarie e soprattutto l'impossibilità di effettuare interventi di recupero, si propone l'abbattimento». Alla luce di tutto questo il procuratore Liguori rimarca che «il sindacato sull'esercizio della discrezionalità tecnica dell'ente locale, in assenza di elementi conducenti verso una strumentalizzazione dell'azione amministrativa»«compete eventualmente al Tar dell'Umbria». Amareggiato il segretario dell'associazione Verdi Ambiente e Territorio, Pierluigi Rainone, che insieme al comitato Sos verde pubblico lunedì mattina ha organizzato sul posto riuscendo a ritardare di una mezz'ora l'avvio dell'abbattimento dei pini. Irraggiungibile telefonicamente, affida a un video sui social la sua delusione: «Abbiamo cercato di impedire il taglio, non c'è stato nulla da fare. Purtroppo in questa città la tutela della salute pubblica non conta nulla - dice Pierluigi Rainone - Faremo a breve un'iniziativa sulla sanità pubblica e una nuova denuncia ma questa volta alla procura di Perugia». Non si dà però per vinto e, sempre sui suoi profili social, annuncia che la prossima settimana presenterà una doppia denuncia penale e alla Corte dei conti per danno erariale nei confronti dell'agronomo forestale «che ha decretato la morte di 36 pini dai 50 ai 70 anni di età sulla base di una perizia visiva, senza l'utilizzo della strumentazione idonea a valutare la stabilità degli alberi».
Monica Di Lecce

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