Pillola abortiva: Narni è il primo Comune ad approvare la mozione per far tornare la Tesei sui suoi passi

Pillola abortiva: Narni è il primo Comune ad approvare la mozione per far tornare la Tesei sui suoi passi
di Aurora Provantini
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Venerdì 26 Giugno 2020, 15:52

TERNI Il Consiglio comunale di Narni ha approvato una mozione, presentata dal gruppo Psi, sull’abrogazione della delibera di giunta inerente l’interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico. La mozione impegna la giunta «a sollecitare la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei a ripristinare l’interruzione volontaria di gravidanza in regime domiciliare e di day hospital, al fine di tutelare il principio di autodeterminazione delle donne e  di garantire la piena applicazione della legge 194 del 1978». Un invito anche «ad attivare l’aborto farmacologico in tutte le strutture sanitarie ed ospedaliere partendo proprio da quelle dei capoluoghi di provincia: Terni e Perugia».  
«A garantire la contraccezione gratuita per tutti i cittadini dell’Umbria,  adoperarsi per raggiungere la piena operatività dei consultori ricollocando personale ginecologico ed ostetrico, con il potenziamento della medicina del territorio. A promuovere, proprio per prevenire il ricorso all’aborto, un’adeguata educazione sessuale, a finanziare percorsi di supporto alla genitorialità e di sostegno psicologico ed economico alle neo mamme, con particolare riguardo ai casi di maggiore difficoltà». 
Federico Novelli, capogruppo consiliare del Psi, esprime soddisfazione «per il fatto che il Consiglio comunale di Narni abbia largamente condiviso la nostra iniziativa».
«Riteniamo che il provvedimento regionale rappresenti un ostacolo gratuito al metodo farmacologico -  spiega Novelli - che meglio tutela la salute ed i diritti delle donne, soprattutto ora che ci troviamo nel bel mezzo di una situazione sanitaria emergenziale che espone a rischi inutili le pazienti costrette al ricovero. Un salto all’indietro nel percorso di affermazione dei diritti delle donne, della loro libertà, della loro autodeterminazione. La nostra battaglia prosegue a Palazzo Madama, dove il senatore del Psi Riccardo Nencini ha chiesto che l’Assemblea impegni il Governo affinché  possa essere effettuato in tutto il Paese l’aborto tramite la pillola Ru486 senza l’obbligo di ricovero per tre giorni». 
La stessa mozione verrà presentata a Terni nella seduta del Consiglio comunale del 30 giugno dai consiglieri Pd Francesco Filipponi e Tiziana De Angelis  (già assessore alle pari opportunità), «nella speranza – sottolinea De Angelis – che le donne possano avere libertà di scelta».

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