Piccoli scienziati a Perugia, nel nome di Ursula Grohmann

Gli studenti vincitori del premio Ursula Grohmann
di Egle Priolo
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Venerdì 10 Febbraio 2023, 07:10

PERUGIA - Ragazzine e ragazzini in jeans, felponi e sneaker. Salgono sul pulpito dell'aula magna di una delle più antiche università del mondo, con Platone e Aristotele che li guardano da lassù. Si avvicinano al microfono come fosse una Coca Cola con gli amici. E, senza tentennamenti, parlano di fisica e scienza. Così, a braccio. Senza testo e senza paracadute, se non la loro preparazione. Uno spettacolo da pelle d'oca, un incontro tra mondi che si raccontano troppo spesso come inconciliabili e che invece nell'Aula magna dell'Università degli studi di Perugia ieri ha restituito una speranza. Quella costituita dagli studenti degli istituti superiori premiati - in occasione della quarta edizione di Donne in scienza – in memoria di Ursula Grohmann, la «straordinaria figura di donna e scienziata e a lungo tra le ricercatrici più influenti nel panorama scientifico» prematuramente scomparsa lo scorso anno.
Nell'aula più importante di palazzo Murena, il freddo di febbraio è stato scalzato dal calore e dalla sentita partecipazione all'iniziativa in preparazione della “Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza”, in programma l’11 febbraio.

«Un'occasione dedicata alle studentesse e agli studenti che sono qui a condividere un sogno – ha detto emozionato il magnifico rettore Maurizio Oliviero -, un'idea che riguarda il loro il loro futuro. E a dare senso a questa giornata, dall'anno scorso, c'è una figura simbolo, la professoressa Ursula Grohmann, straordinaria collega e persona, un'Ipazia dei nostri tempi», raffigurata probabilmente nella celebre Scuola di Atene di Raffaello. «E vorrei che Ursula fosse ricordata come rappresentante della Scuola di Perugia», ha chiuso commosso.
L’incontro “Donne in Scienza”, aperto da alcuni brani eseguiti dal Coro dell’Università di Perugia, diretto da Marta Alunni Pini, con Francesco Andreucci al pianoforte, ha voluto anche quest'anno «valorizzare il ruolo delle donne nella scienza, incoraggiando le studentesse a essere pienamente sé stesse e a seguire le proprie passioni, anche approfondendo lo studio delle materie scientifiche, le cosiddette Stem - Science, Technology, Engineering and Mathematics».
Come noto, dallo scorso anno l’evento è dedicato alla memoria di Ursula Grohmann, ordinaria di Farmacologia del Dipartimento di Medicina e chirurgia, direttore del Centro universitario di Microscopia elettronica dell’UniPg e ricercatrice di fama internazionale nel campo dei tumori e delle malattie autoimmuni, con la consegna del premio a suo nome davanti alla sua famiglia, tra cui il marito Italo Carmignani e i figli Myriam e Pietro.
Prima del premio il professor Mario Tosti, delegato del rettore alle Umane risorse, ha ricordato le azioni messe in campo dall’Ateneo per ridurre le disparità di genere, mentre Silvia Fornari, presidente del Comitato unico di garanzia ha evidenziato come favorire la presenza delle donne nella scienza e nelle tecnologie sia uno degli obiettivi delle grandi organizzazioni internazionali sino ai governi e alle imprese. A seguire, gli interventi della dottoressa Giada Mondanelli del Dipartimento di Medicina e chirurgia («La professoressa Grohmann è stata una guida scientifica ed esempio di perseveranza e tenacia: sarebbe stata orgogliosa di vedermi qui»), della professoressa Debora Puglia del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale e, in collegamento, della professoressa Francesca Matteucci del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trieste, che hanno raccontato le loro sfide, le difficoltà, ma anche le soddisfazioni nell'essere top scientist in ambiti tradizionalmente dominati dagli uomini.
Alla fine, la proclamazione e l'assegnazione, da parte della professoresse Mirella Damiani e Maria Giovanna Ranalli del Premio Ursula Grohmann destinato a studenti e studentesse delle scuole superiori di Perugia e Terni: due le categorie: Il racconto di una donna scienziata e La scienza è bella quando la si guarda fino in fondo, ovvero l’approfondimento di un argomento di ambito scientifico.
Per la prima, è salita sul podio la 4B dell’Istituto Franchetti Salviani di Città di Castello (prof. Federica Barni) con un video su Lise Meitner. Secondo posto per la 1A dell’Istituto Casagrande-Cesi di Terni (prof. Paolo Bernardi) con il progetto dal titolo Frances E. Allen Virtual Museum.
Per la seconda categoria, è risultata la prima classificata la 5A del liceo Majorana-Maitani di Orvieto (prof. Valentina Averardi) con un poster multimediale sul Teorema di Noether e seconda la 2H dello Scientifico Galeazzo Alessi di Perugia (prof. Ilaria Brunelli) con un progetto dal titolo A magnetic transport to save the environment.
I premi - contributi in denaro per l’acquisto di apparecchiature scientifiche, libri, biglietti di musei o attività dedicate alla divulgazione scientifica, sono stati consegnati dal rettore e dai direttori di Dipartimento Giovanni Gigliotti e Vincenzo Nicola Talesa.

Assegnato anche un riconoscimento all’Istituto Leonardo da Vinci di Umbertide per il numero di elaborati inviati da una sola scuola, ben 8. Oltre alle scuole vincitrici, hanno partecipato con numerose classi e sono stati ringraziati lo scientifico Alessi e il Pieralli di Perugia, il Donatelli di Terni, il classico Federico Frezzi-Beata Angela" di Foligno, il Cassata Gattapone e il Mazzatinti di Gubbio, il Ciuffelli-Einaudi di Todi e l'Istituto per l’agricoltura e l’Ambiente Marchino di Fabro.

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