Stop al licenziamento, torna al lavoro
la sindacalista cacciata dalla Perugina

Lo stabilimento della Perugia a San Sisto
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Giovedì 20 Novembre 2014, 15:22 - Ultimo aggiornamento: 15:36
PERUGIA - Marilena Petruccioli, torna al lavoro. Dopo l'incontro in Confidustria c'è stato l'accordo tra Cisl e Nestlè e il provvedimento è stato, di fatto, ritirato.

Per l'operaia che era stata cacciata dopo una frase su facebook che la Nestlè aveva ritenuto lesiva della reputazione dell'Azienda, resta solo un provevdimento disciplinare concordato. rendere nota la notizia è la Cisl che con la Fai Umbria guidata da Dario Bruschi si era subito schierata in favore della delegata sindacale.



«La lavoratrice-speiga una nota della Cisl-con l’accordo sottoscritto giovedì mattina in Assoindustria di Perugia dalla delegazione sindacale Fai Cisl Umbria (composta dal segretario generale regionale di categoria Dario Bruschi, Rsu Marilena Petruccioli e Mirco Mezzasoma) e dall’azienda (rappresenta dal dottor Gianluigi Toja, assistito dal dottor Alberto Arata) tornerà in Perugina da subito, subendo un provvedimento disciplinare concordato. Ciò è stato possibile –ha commentato il segretario generale regionale Fai Cisl Umbria Dario Bruschi a chiusura dell’incontro- grazie all’atteggiamento costruttivo tenuto al tavolo dal dottor Toja. Riteniamo, per questo, ristabilite a pieno titolo le relazioni sindacali, che erano state messe in discussione dal grave atto unilaterale oggetto dell’incontro. Un solo vincitore –ha commentato- il lavoro e il nome della Perugina».

Da parte sua Nestlé, in una nota, valuta positivamente l’esito dell’incontro con la Segreteria Regionale del sindacato Fai, Csil Umbria, che ha permesso di chiarire la vicenda della Rappresentante sindacale della Perugina che aveva pubblicamente criticato i responsabili di fabbrica su alcuni social media.

«Azienda e Sindacato- dice la nota Nestlè- hanno comunemente confermato il loro pieno accordo sul fatto che le norme di igiene e di sicurezza alimentare dei propri prodotti – e quindi la salute dei propri consumatori - sono per Nestlé valori non negoziabili. E’ stata anche comunemente riconosciuta la non appropriatezza dei commenti riportati sui Social Media, in quanto avrebbero potuto trasmettere messaggi fuorvianti sull’importanza della sicurezza alimentare».

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