Perugia, danneggiata a martellate la Stele della legalità

La Stele della legalità opresa a martrellate al Percorso verde di Perugia
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Lunedì 23 Novembre 2020, 09:20

PERUGIA - Ha resistito poco più un anno e mezzo la Stele della legalità piazzata nel marzo del 2019 al percorso verde a Pian di Massiano. Ieri mattina è stata trovata danneggiata. Molto probabilmente presa a martellate perché ridurre in quel modo un pezzo di travertino non è facile. Non si può fare colpendola con un pezzo di legno trovato al Percorso verde. Allora non c’è altro da pensare che l’assalto sia stato voluto. Impossibile che un atto del genere possa essere stato fatto di giorno. Quindi è possibile che ci sia stata la violazione del coprifuoco per l’attacco di notte. Ma perché? Per qualche motivo si danneggia la Stele della legalità che, insieme all’albero della cittadinanza, è stato piazzato dagli alunni di alcune scuole cittadine?
Se lo chiede e non riesce a darsi risposte neppure Tonino Chifari, presidente dell’associazione Green Heart da anni impegnata nell’educazione alla legalità delle giovani generazioni. Impegno che ha visto organizzare una lunga serie di iniziative compresa la realizzazione della stele.
«Ho parlato- racconta Chifari che ieri mattina al Percorso verde ha scoperto lo scempio- con l’azienda che ha modellato la Stele della legalità, è palesemente stata presa a martellate, anche violente, considerando lo spessore del travertino».
Un’azione mirata. Ma Chifari, non abbassa la testa: «Se qualcuno pensa di intimorirci perché parliamo di legalità, si sbaglia. Continueremo più motivati di prima non appena sarà possibile. Intanto come Associazione Green Heart, provvederemo al restauro della stele». Chifari ha informato dell’atto vandalico il sindaco Andrea Romizi (che ha effettuato un sopralluogo) e poi, ieri pomeriggio, è andato alla caserma dei carabinieri di via Ruggia per presentare la formale denuncia.
Nel marzo del 2019 i più giovani, i protagonisti del progetto sviluppato attorno al tema della legalità, quella quercia piantata dietro la Stele delle legalità, la chiamarono l’albero della cittadinanza. Per il sindaco Andrea Romizi, presente alla cerimonia di inaugurazione della Stele e di piantumazione delle quercia, quell’albero rappresentava «un campanello per far ricordare ai ragazzi tra qualche anno, quando passeranno qua, i valori del progetto fatto».
I ragazzi che si erano impegnati nell’iniziativa che rientrava nell’ambito del progetto “La città che noi vogliamo”, erano quelli del Consiglio dei ragazzi (per tutti era intervenuto all’inaugurazione il sindaco baby, Gabriele Bove) e delle scuole dei comprensivi 1, 4, 5, 6, 7, 9, 12 e Secondo circolo.

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