Vince la causa e l'altro fallisce
«Ora mi tocca pagare le spese»

Vince la causa e l'altro fallisce «Ora mi tocca pagare le spese»
di Michele Milletti
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Sabato 9 Novembre 2013, 22:38 - Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 10:14
PERUGIA - Ti faccio causa. E poi succede che dopo tredici anni ti trovi a pagare le spese di registrazione della sentenza.

Perché nel frattempo l’altro è fallito, sparito. Una consistenza economica pari a vuote scatole cinesi, evaporata sotto i colpi della crisi e, chissà, di qualche manovra poco lecita. Aver ragione paga zero, anzi ci rimetti 200 euro: giusto o sbagliato, è la legge, baby.

La storia parte nel Duemila, parla di un fotoreporter perugino che un bel giorno si trova davanti agli occhi dei mega cartelli che pubblicizzano l’apertura di un nuovo grande magazzino. Bellissima la foto: è sua. Peccato ci sia un piccolo problema: nessuno lo ha avvertito. Nessuno si è messo in contatto con lui. Nessuno gli ha mai detto: quanto vuoi per questa foto? Mettiamoci d’accordo, facciamo un contrattino. Quello scatto, avrà modo di ricostruire lo sbigottito fotoreporter, è stato semplicemente “scaricato” da internet. Senza pensare che qualcuno l’ha fatto. Senza il minimo rispetto per un lavoro, quello del fotografo, che come tanti altri si fa economicamente ogni giorno più difficile. Il fotoreporter inizia la propria battaglia legale per vedere in un qualche modo tutelata la propria opera. Tredici anni fra cambi di giudici, udienze rinviate, avvocati della controparte che rinunciano e finalmente a marzo il professionista può esultare: ha vinto la causa, non prenderà tutti i 25mila euro chiesti inizialmente ma comunque verrà risarcito. Ma invece ecco la fregatura: la ditta cui ha fatto causa nel frattempo è fallita, non ha beni su cui rifarsi, non c’è un euro. E allora, pronta la seconda fregatura: una cartella da quasi 200 euro per pagare le spese di registrazione della sentenza. Spetterebbe alla controparte ma, visto che è evaporata, per legge tocca a lui. Bye bye giustizia.

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