È ora di cena. La stazione è quasi vuota, in partenza solo gli ultimi treni. C’è una donna sui binari e il gruppo di ragazzini non perde l’occasione. È sola, facile preda degli insulti, chissà perché. «Lasciatela stare, che sono queste parole?». Arriva un uomo a difenderla, ma il branco non perde tempo. C’è chi assesta il primo calcio al bacino, mentre le ragazzine galvanizzano i loro amici: «Vai così». È il putiferio, mentre qualcuno chiede aiuto. Arrivano immediatamente polizia, municipale e carabinieri. Cercano di calmare tutti, ma la rissa, chissà perché, prosegue sul treno dove sono saliti i ragazzi. Che iniziano a picchiarsi selvaggiamente all’interno degli scompartimenti sul binario 3. «Mai vista una cosa così - digrigna Catia Rinchi, titolare del bar chiuso un’ora prima per il caos scoppiato a Sant’Anna -. Hanno trovato quella ragazza, ma poteva capitare a me. O alla capostazione, terrorizzata da questi selvaggi, saliti sul treno senza biglietto. Ha chiamato il marito dalla paura». Alla fine la scena è da brividi: divise sul binario a riportare la normalità e ragazzi in treno che urlano. Chissà perché.
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