Dal Congo a Deruta, i bimbi adottati
dopo sette mesi arrivano nella nuova casa

Dal Congo a Deruta, i bimbi adottati dopo sette mesi arrivano nella nuova casa
di Egle Priolo
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Mercoledì 28 Maggio 2014, 15:22 - Ultimo aggiornamento: 19:50
DERUTA - Un calvario lungo sette mesi. Ma oggi Patrizia e David, 3 e 5 anni, ha visto finalmente la loro casa e conosciuto tutta la loro nuova famiglia.

Dal Congo a Deruta, insieme a Enrico e Chiara Floridi, quel papà e quella mamma bloccati per settimane a Kinshasa dopo essere partiti (a novembre) pieni di speranze per abbracciare i due bambini adottati in Africa. Poi i disordini, la guerra di carte bollate, i governi chiamati in causa, la Farnesina attivata. Ma anche i vaccini che finivano, le malattie e la disperazione di non poter tornare a casa con i figli regolarmente adottati.

Un calvario subito dai Floridi ma anche da altre venti famiglie partite da Toscana, Liguria, Lazio e Abruzzo rimaste bloccate con 31 piccoli congolesi. «Quasi un sequestro», dissero i parenti dall'Italia, mentre partivano invano delegazioni del governo (il premier allora era Enrico Letta) e c'è stato chi ha rischiato il lavoro per essersi assentato così tanto dal lavoro solo per esaudire il desiderio di avere una famiglia.

Ma oggi questo incubo è finito. Stamattina, infatti, i 31 bambini congolesi sono arrivati all'aeroporto di Ciampino, a bordo di un aereo dell'Aeronautica militare, come promesso tre giorni fa dal premier Matteo Renzi. Con cui si complimenta tramite Facebook il vicepresidente della Regione Carla Casciari alla notizia dell'arrivo dei due nuovi piccoli umbri. «Complimenti per avere saputo dare seguito a quanto promesso ed un grazie alle istituzioni e ai parlamentari umbri che hanno raccolto le preoccupazioni dei neo genitori. A Enrico e Chiara Floridi, con i quali sono stata, in tutto questo tempo, in stretto contatto, vanno i miei più cari auguri».



A Deruta intanto è festa per la famiglia Floridi. Discreti e con il desiderio di tornare solo alla normalità, hanno portato Patrizia e David nella loro nuova casa, accolti da palloncini e regali. «Sono felici», ha detto Enrico. Non c'è miglior inizio per una nuova vita.
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