Perugia, tronchi e ferro in vista: allerta ponti sul Tevere

Il Ponte di Ponte Felcino
di Riccardo Gasperini
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Venerdì 22 Novembre 2019, 17:25
PERUGIA - Blocchi di cemento con ferri in piena vista, decine di tronchi che si accatastano pressando sui piloni, tanti rifiuti riemersi in pochi giorni. Un po’ per l’onda lunga del maltempo, un po’ per la necessità di manutenzione che si fa sentire, c’è una sorta di allerta per i ponti sul Tevere. Sotto osservazione, da parte di cittadini preoccupati per quello che si sono trovati di fronte in questi giorni, finiscono il ponte sul Tevere di Ponte Felcino (strada della Molinella e via Val di Rocco) e Ponte San Giovanni, al ponte di legno. Nel primo caso le segnalazioni suonano un po’ come quelle che per lungo tempo hanno tenuto banco, a livello nazionale, sul caso viadotti. Alcuni residenti della zona che quasi quotidianamente frequentano il percorso verde lungo il fiume, hanno notato ferro a vista sulla struttura. Così è partito il dibattito seguito dalle segnalazioni, con relativi appelli a controllare la situazione. Di certo è monitorata quella nell'area di Ponte San Giovanni, dove a seguito delle forti piogge di questi giorni e al livello del Tevere notevolmente cresciuto nei momenti in cui la pioggia ha battuto più forte, si sono radunati tanti tronchi d’albero anche di grandi dimensioni. Una beffa perché proprio in quella zona c’è stato poco tempo fa un maxi intervento di risanamento, indirizzato anche alla sicurezza della struttura. I lavori, di somma urgenza (14mila euro), erano stati disposti proprio per la rimozione dei materiali accumulatisi sulle pile dei ponti. Nel tempo, l’accumulo di tronchi e detriti, trasportati dalla corrente aveva creato una significativa diminuzione della sezione idraulica dell’alveo del fiume, con conseguente criticità per il normale deflusso delle acque. Inoltre la spinta esercitata dalla corrente idraulica sulle pile dei ponti stava determinando un notevole aumento della superficie d’impatto ed una impropria sollecitazione delle strutture fondali ed in elevazione dei manufatti stradali con possibilità di lesioni e fenomeni di instabilità degli stessi, come venne spiegato dal Comune. Chi abita a ridosso del ponte di legno e conosce da sempre questa dinamica, parla anche di una soluzione per evitare il problema. Secondo alcuni residenti servirebbe un intervento per modificare la conformazione delle colonne, ora di forma squadrata, rendendole tondeggianti così da evitare, come accade al precedente ponte della ferrovia, il blocco dei detriti trasportati dalla corrente, con conseguente pericolo per la struttura. Riccardo Gasperini
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