Perugia, in cinque anni persi 1400 alberi

Gli alberi fra il campo da basket e l'area di sosta in piazza Grimana
di Riccardo Gasperini
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Venerdì 9 Ottobre 2020, 17:36

PERUGIA - Dal 2014 al 2018 il patrimonio arboreo cittadino, che secondo una recente stima conta 48mila esemplari solo nelle 302 aree verdi cittadine, è diminuito di 1432 unità. E il saldo tra abbattimenti e successive piantumazioni ancora oggi è negativo. Una svolta, o meglio un pareggio di bilancio, sembra però dietro l’angolo. Stando ai numeri, emersi ieri durante un dibattito sul tema della gestione del verde in commissione Urbanistica a palazzo dei Priori, i nuovi alberi messi a dimora tra il 2014 e il 2018 sono stati 435. Negli anni successivi se ne sono aggiunti altri: 300 piante messe a dimora nell’ambito del progetto Life Clivut in zona Pallotta, via Ferento e nel parco Chico Mendes, 10 in via Gandhi, 12 in via dei Filosofi e 50 a Pian di Massiano. A questi «si aggiungono progetti recenti che prevedono la piantumazione di oltre 500 alberi nel breve periodo in varie zone della città». Ad assicurarlo l’assessore all’Ambiente Otello Numerini, che ieri ha fornito alcuni dati intervenendo alla discussione sull’ordine del giorno presentato dal consigliere Fabrizio Croce (Idee Persone Perugia) appunto sull’organizzazione della gestione del verde pubblico e più in generale sulla salvaguardia ambientale a livello cittadino. Sulla questione degli abbattimenti, e dunque del ricambio delle alberature, Numerini ha anche analizzato l’aspetto dell’età degli alberi in città. «L’età di queste alberature è particolarmente avanzata, intorno ai 70-80 anni lungo i viali (il censimento degli elementi arborei in filare ha individuato un numero complessivo di 7.800 alberi) e 50-60 nelle aree verdi. Si sa che quando l’età delle alberature è avanzata non solo i benefici diminuiscono, ma le piante possono rappresentare anche un potenziale pericolo per vari motivi. Quindi il ricambio del patrimonio arboreo talvolta si impone, non è da condannare». Proprio nei giorni scorsi la giunta ha sbloccato 150mila euro per dare avvio ad un progetto di riqualificazione e valorizzazione del patrimonio verde della città. I fondi serviranno per interventi manutentivi di alberature in tratti di viali a grande fruizione pubblica e di individui singoli o associati a creare piccoli gruppi radicati in aree stradali che in parchi.

Questo unitamente a qualche opera di restyling di giochi e balaustre a pezzi. Sul tema alberi, è previsto anche l’abbattimento di «una breve quinta di cipressi arizonica in via del Tabacchificio giunta a fine ciclo ed infine le potature di alberi che, a seguito dello sviluppo della vegetazione aerea, riducono sensibilmente l’illuminazione di aree».

COSCIENZA VERDE Si continua a muovere, proprio sui temi ambientali, Coscienza Verde. «Lunedì abbiamo consegnato al Comune 276 firme per la petizione “Per una ottimale gestione del verde pubblico”. L'istanza è stata protocollata e nel giro di qualche settimana dovremmo avere risposta». Grazie a questa petizione, costruita secondo i criteri del regolamento alla partecipazione «avremo la possibilità di discutere con l’amministrazione le nostre proposte tramite il nostro delegato civico Giordano Stella», annuncia Coscienza Verde che guarda soprattutto a tre aspetti necessari per la gestione dell’ambiente in città: piano del verde, censimento del verde e osservatorio della gestione del verde pubblico, favorendo la gestione pubblica della manutenzione del verde. Sono alcuni degli aspetti emersi anche nel dibattito in commissione Urbanistica ieri. Nel presentare un suo ordine del giorno Croce (Ipp) ha chiesto in particolare di valutare una riformulazione dell’impianto delle convenzioni con le associazioni nel quadro del progetto Futuro nel Verde, e di prendere in considerazione nella funzione di manutenzione del verde pubblico ipotesi alternative a quella del gestore unico. La proposta sarebbe quella «di introdurre, anche in via sperimentale, soluzioni che potrebbero rivelarsi più vantaggiose sul piano economico, sociale e di qualità del servizio come ad esempio la proposta dei giardinieri di quartiere, avanzata proprio dal movimento Coscienza Verde».

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