Perugia, studenti ripensano la Cupa
dai cestini hi-tech ad una teleferica

Perugia, studenti ripensano la Cupa dai cestini hi-tech ad una teleferica
di Riccardo Gasperini
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Martedì 11 Dicembre 2018, 13:36
PERUGIA - Un chiosco da realizzare con i box che saranno dismessi al Mercato Scoperto, una teleferica per collegare le zone dell'area verde e un percorso sensoriale-musicale. Ma anche giochi per creare una forte interazione fra bambini e genitori, e pure cestini hi-tech, pensati non solo per i rifiuti ma anche per la musica. Passa anche per le idee dei più giovani, gli studenti che frequentano i corsi dell'Accademia di Belle Arti, il rilancio del parco della Cupa. Sul piatto, grazie ad una convenzione stretta fra Accademia e l'Associazione Rione di Porta Eburnea, che con l'associazione Priori è si è mossa per la gestione dell'area verde nellambito del progetto Comunale Futuro nel verdem, sono finiti più di venti progetti (25 per l'esattezza), in parte presentati lunedì nell'aula magna del Dipartimento di Agraria. 
IDEE ANTI DEGRADO Tutto, manco a dirlo, all'insegna del rilancio che permetta al polmone verde di dire addio al degrado. Per riuscirci gli studenti dell'Accademia, nell'ambito del progetto Aba for Cupa, hanno scatenato la fantasia. I concept, a cura degli insegnamenti Design 2, Metodologia della progettazione ed Elementi di architettura e urbanistica, prevedono un po' di tutto. Elementi più o meno grandi, come un chiosco ristoro per l'area dei servizi igienici e dell'impianto di areazione della galleria Kennedy. «Ispirandoci anche ai giardini verticali, abbiamo pensato di realizzarlo prevedendo il riuso dei box del Mercato Scoperto che saranno dismessi», hanno raccontato gli autori del Progetto Ricrea. C'è poi chi ha pensato agli arredi, come due studentesse cinesi che si sono inventate il cestino tecnologico Lumi. Struttura in metallo, verde chiaro per adattarsi alla natura, serve per rifiuti, sigarette ma fa anche musica. Ma parco significa anche relax e allenamento.
Così sono nati i progetti Tai Chi, una scultura fissa con la forma armonica che si ispira a quella dello Yin e yang, e il progetto Tepee, una seduta in legno e tessuto, con copertura per garantire ombra, ispirata alle tende degli indiani d'America. Tanta attenzione anche ai più piccoli. Fra i tanti c'è il progetto Oasì. Per sostituire le strutture di gioco attuali, è stata ideata una nuova area «pensata per creare interazione fra bimbi e genitori in un luogo di gioco in totale sicurezza» e in cui «ogni attività è legata ad un colore che si lega alla psicologia del bambino». E poi, vista la vicinanza con il conservatorio, c'è la musica che fra l'altro ha dato vita a 200 herts, percorso sensoriale con tre strutture. 
LE IMPRESSIONI Alla presentazione, con il direttore dell'Accademia Emidio De Albentiis e al vicedirettore di Agraria Gaetano Martino, c'erano il vicesindaco Urbano Barelli con l'assessore alla Cultura Teresa Severini, e le associazioni di quartiere: Giancarlo Barboni e Armando Flores Rodas (Porta Eburnea) e Maria Antonietta Taticchi (Via dei Priori). Da loro è partito un appello: «Ora oltre ai sogni per rilanciare il parco abbiamo i progetti. Adesso serve qualcuno che investa».
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