E’ curiosa la coincidenza secondo cui le Camere Penali nazionali abbiano individuato, per la seconda volta, la settimana nella quale sul banco degli imputati ci sono i «big» dell’inchiesta che ha fatto tremare la politica umbra. Era già accaduto, infatti, verso la fine di ottobre. Anche in quella circostanza la protesta aveva come oggetto la riforma della prescrizione. Quella volta sono stati addirittura tre gli appuntamenti rinviati: Bocci il 22, un’udienza in Cassazione in programma per il 23, Duca e Valorosi il 24. Nuovamente programmati a dicembre e, con ogni probabilità, destinati al nuovo anno, considerato che difficilmente le udienze del 4 (Bocci) e del 5 dicembre (Duca e Valorosi) riusciranno ad essere fissate entro la fine del 2019. Nell’annunciare l’«astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale» l’Unione Camere penali invita gli avvocati ad «assumere o sostenere iniziative legislative volte alla cancellazione della legge che abolisce la prescrizione in appello». L’associazione parla di una «riforma sciagurata che renderà il processo penale senza fine e colpirà in modo irrimediabile diritti fondamentali di tutti, prolungando a tempo indeterminato, ben più di quanto già oggi accada, la definizione dei processi penali, con un danno incommensurabile sia per i diritti degli imputati che per quelli delle persone offese». L’appello è rivolto agli avvocati, alle «loro rappresentanze» e a «quanti vorranno essere protagonisti di questa battaglia di civiltà e di verità».
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