Perugia, paura nella notte a Fontivegge per le urla di una ragazza in un palazzo

Perugia, paura nella notte a Fontivegge per le urla di una ragazza in un palazzo
di Egle Priolo
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Mercoledì 27 Ottobre 2021, 11:15

PERUGIA - «Lasciami stare, lasciami stare». Frasi che risuonano tra i piani di un palazzo di Fontivegge, gridate quando fuori è già buio, dopo cena. Amplificate dalla tromba delle scale, che arrivano con l'eco fino alle orecchie e al cuore di chi in quel palazzo ci abita.

La voce è quella di una ragazza, i brividi lungo la schiena sono della residente più vicina. Che ovviamente pensa a un'aggressione, a una violenza magari contro una vicina. E allora fa rimanere i propri familiari in casa e con coraggio scende verso i garage. Cammina veloce, vicina al muro e in mano ha il proprio telefono, già in modalità registrazione video, ché non si sa mai. È spaventata ma la voce della ragazza che si lamenta è sempre più vicina. E quello che vede è un sollievo solo per un millesimo di secondo: nessuno sta aggredendo quella che si rivela anche una ragazzina, ma lei ha una siringa nel braccio per l'ennesima dose.
Perché la ragazza, che a quel punto allontana la residente chiedendo anche «Chi le ha detto di venire qui?», è una delle due tristemente note nel quartiere perché notate troppo spesso a bucarsi nei garage, tra le scale, nei meandri di quelle costruzioni che promettevano internazionalità a Fontivegge e invece negli anni sono diventate ricettacolo di balordi e tossici. Il video delle due giovani, chiaramente perugine, trovate da un residente a spararsi in vena una dose e pronte addirittura ad attaccarlo per averle disturbate, nei mesi scorsi ha fatto il giro del quartiere. Le segnalazioni sono diventate frequenti, ma da qualche tempo le due non si sono viste in giro neanche a cercare di racimolare i soldi per una dose, accrescendo la speranza che qualcuno si stesse occupando della loro situazione. Ma invece lunedì sera una delle due era ancora lì, tra quelle scale, in quel palazzo. Con una siringa nel braccio e il sangue tutto intorno. Lei forse non lo sa, non ne ha la consapevolezza, ma ha davvero bisogno di aiuto.

I CARABINIERI
A proposito di lotta alla droga, trovato a vendere eroina tra Perugia, Tavernelle e Panicale, finisce in carcere super spacciatore. I carabinieri della Stazione di Panicale, con il supporto dei militari del Nucleo operativo e Radiomobile, hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip su richiesta della procura, nei confronti di un ventottenne di origine tunisina senza fissa dimora, ritenuto responsabile dell’ipotesi di reato di spaccio di sostanze stupefacenti. Misura cautelare richiesta proprio dopo le indagini dei carabinieri che hanno permesso di ricostruire e documentare numerosi episodi di spaccio di eroina tra il 2019 e il 2021. Dopo serrate ricerche, i militari della Compagnia di Città della Pieve hanno rintracciato il giovane a piedi a Perugia. Perquisito, prima dell’arresto è stato trovato in possesso di due grammi di eroina e di 1.380 euro circa in contanti, presumibilmente provento dell’attività di spaccio, e condotto nel carcere di Capanne.
I carabinieri della Stazione di Perugia invece hanno localizzato e arrestato un 29enne nigeriano, residente nel capoluogo umbro, già noto alle forze di polizia, in esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso a Siracusa, dovendo espiare la pena residua di 4 anni e 8 mesi di reclusione, per la violazione delle disposizioni contro l'immigrazione clandestina.
Infine, i militari della Stazione di Bastia hanno notificato a un trentenne perugino l’ordine di carcerazione emesso dalla procura generale presso la Corte di appello di Perugia: l’uomo, oltre a dover scontare cinque anni di reclusione, è stato interdetto per cinque anni dai pubblici uffici e dovrà pagare una multa di quasi 4.000 euro per un cumulo di pene relative ad una serie di reati commessi tra il 2010 ed il 2014.

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