Perugia, quiz choc a scuola: tra le colpe dell'uomo c'é l'omosessualitá

Perugia, quiz choc a scuola: tra le colpe dell'uomo c'é l'omosessualitá
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Domenica 22 Settembre 2013, 13:40 - Ultimo aggiornamento: 23 Settembre, 14:33
​PERUGIA - Attribuisci un voto da 0 a 10, in ordine di gravit sulle principali colpe di cui ci si pu macchiare. Questa la consegna affidata da un docente di religione di un istituto superiore di Perugia, durante le ore di scuola, nelle proprie classi. Tra queste principali colpe il professore inserisce anche l'omosessualit. Questo riferisce il circolo Omphalos Perugia, attraverso il proprio ufficio stampa, allegando anche uno dei questionari somministrati ai ragazzi.

Come si vede nella foto, l’omosessualità viene messa fra “fare la guerra”, “omicidio”, “evadere il fisco”, “metodi contraccettivi”, “esperienze prematrimoniali” e “infettare con l’Aids". Sempre visibile il fatto che il questionario sia in bianco, questo perché molti ragazzi si sarebbero rifiutati di compilarlo denunciando il tutto all’associazione Omphalos Arcigay Arcilesbica di Perugia.



«Vogliamo denunciare con forza quanto accaduto nell'isituto superiore – commenta Emidio Albertini, co-presidente dell’Omphalos – che in una scuola pubblica si propinino simili esercitazioni, con evidente impatto nella sfera psico-emotiva degli alunni è veramente sbalorditivo; mentre le cronache ci raccontano tanti casi di giovani ragazzi omosessuali, che arrivano al suicidio perché si sentono soli, emarginati e derisi dai propri compagni, la scuola si mostra spesso carente nel fornire garanzia di inclusione a qualunque individuo nel gruppo classe, mancando inevitabilmente l’obiettivo fondamentale di disperdere atti di bullismo e discriminazione. Di certo, la richiesta di esprimere un voto alla “colpa” di essere omosessuali, all’utilizzo del preservativo o ai rapporti prematrimoniali contribuisce ad allontanare i ragazzi da una scoperta di sé e dell’altro civile.



«Cosa ne pensa il Dirigente Scolastico? – si chiede Emidio Albertini – È veramente possibile accettare simili contenuti in una scuola pubblica del 2013? Ci aspettiamo una ferma censura da parte del Dirigente e un richiamo al Docente responsabile di questi metodi medioevali».



«Abbiamo già presentato una denuncia all’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni del Ministero per le Pari Opportunità – continua Patrizia Stefani, Co-Presidente dell’Omphalos – e chiediamo con forza anche l’intervento della Regione con una netta presa di posizione dell’Assessore Carla Casciari. Pratiche medioevali e discriminatorie come questa non dovrebbero trovare spazio nelle nostre scuole».



«Collegandoci alla recente approvazione della legge contro l’omofobia alla Camera – conclude Patrizia Stefani – ci chiediamo se è questa la libertà d’espressione che l’onorevole Verini (PD) insieme all’onorevole Gitti (SC) hanno voluto preservare con i loro emendamenti. Quegli emendamenti danno protezione proprio a comportamenti come questi, che non solo sono fuori da ogni pratica di buona istruzione, ma creano ancora più solitudine e emarginazione tra i nostri giovani.».



Dalla scuola. Il caso dunque è scoppiato. E la coincidenza che sia domenica pomeriggio non agevola di certo una presa di posizione da parte dei vertici dell’istituto. Voci interne raccontano di «sorpresa» per un caso scoppiato all’improvviso, ma anche la ferma convinzione che si tratti di un malinteso: nessuna omofobia, ma un’indagine per capire come i ragazzi si pongano di fronte ai temi in questione.



La testimonianza. Situazione in parte confermata da un ragazzo, omosessuale, diplomato a giugno: «Quel questionario l’ho fatto ed ha avuto su di me un forte impatto emotivo. Io ho le spalle larghe e stavo in una classe particolarmente intelligente, ma in qualche ragazzo più giovane può essere devastante e in generale alimentare omofobia e discriminazione a scuola. Quel professore l’ho avuto per due anni, è un docente meraviglioso e onestamente credo che dal punto di vista didattico l’intento sia buono, ma decisamente superficiale».



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