Perugia, omicidio del parcheggio il killer confessa

Perugia, omicidio del parcheggio il killer confessa
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 26 Settembre 2018, 20:46 - Ultimo aggiornamento: 20:58
PERUGIA - Ha confessato il delitto del quale è accusato Saber Zouaoui, il ventisettenne tunisino sottoposto a fermo dalla polizia per avere ucciso con una coltellata il connazionale trentatreenne Mohamed Wertani nel corso di una lite avvenuta in un parcheggio di Perugia per questioni legate alla droga. Provvedimento oggi convalidato dal gip.  Secondo quanto reso noto dalla Questura, Zouaoui - accusato di omicidio aggravato dai futili motivi - ha fornito agli
inquirenti una versione ritenuta «del tutto compatibile» con la ricostruzione operata dalla squadra mobile. Il fermato ha anche riconosciuto il coltello trovato dagli investigatori in una cabina di via della Pescara, avvolto in un giornale come quello utilizzato per uccidere il connazionale e da lui stesso abbandonato durante la fuga. La vitima dell'omicidio è morta dopo 40 minuti di tentativi di strapparlo alla morte. 
LA POLITICA
Un’interrogazione al ministro degli Interni Matteo Salvini per attivare immediatamente un presidio fisso di polizia nel quartiere di Fontivegge viene annunciata dal parlamentare Emanuele Prisco. In seguito al drammatico episodio di cronaca avvenuto nei giorni scorsi quando un uomo è stato ucciso a coltellate in un piazzale di via Mario Angeloni l’esponente di Fratelli d’Italia chiede al Viminale anche l’intervento del Reparto mobile. «Siamo sicuri che l’attuale governo, diversamente dal precedente, riserverà a Fontivegge le attenzioni che merita – dichiara Prisco in una nota -. Il Comune sarà disponibile a offrire un immobile adeguato da concedere agli agenti per l’installazione degli uffici di polizia. Il presidio fisso che ha giustamente sollecitato il sindaco Romizi fornirebbe una risposta immediata di sicurezza ai cittadini che vivono e lavorano nella zona della stazione di Perugia e rappresenterebbe una soluzione duratura e stabile nel tempo. In un primo momento – spiega Prisco – il posto fisso potrebbe avvalersi anche del sostegno di agenti del reparto mobile. E’ necessario, dunque, un intervento deciso delle forze dell’ordine perché non può essere disperso il lavoro fatto fin qui sia da loro che dall’amministrazione per il rilancio dell’area. Se così non fosse sarebbe fondato il pericolo di vanificare il ruolo di tutti coloro che hanno investito nel quartiere perfino sobbarcandosi le spese della vigilanza privata. A Fontivegge – conclude il deputato – ci sono tutte le condizioni per un concreto rilancio e in questa fase cruciale non bisogna assolutamente mollare la presa».
© RIPRODUZIONE RISERVATA