Tre ergastoli per l'omicidio di Luca Rosi
Condannato a vent'anni il basista

Luca Rosi il bancario ucciso a colpi di pistola
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Giovedì 27 Giugno 2013, 18:08 - Ultimo aggiornamento: 18:40
PERUGIA - Tre condanne all'ergastolo e una a vent'anni per il commando che assassin il bancario di Perugia Luca Rosi, ucciso a colpi di pistola, durante una rapina in villa in casa del padre a Ramazzano il 2 marzo dello scorso anno. I quattro romeni, Iulian Ghiorghita, Aurel Rosu, Dorel Gheorghita e Catalin Simionescu, i primi tre condannati

all'ergastolo, il quarto a 20 anni (è il basista), sono tutti in carcere. In aula, alla lettura della sentenza, erano presenti i genitori, la sorella e la fidanzata della vittima.Quella sera in casa oltre a Luca, c'erano la fidanzata Mery, la mamma Ilvana e il nipotino figlio della sorella. «Adesso mi sento svuotata», ha detto la fidanzata alla lettura della sentenza. Le indagini erano state condotte da carabinieri del Reparto operativo del comando provinciale e da quelli del Ros. Al caso Rosi e alle rapine avvenute anche a Pietramelina e a Torgiano in cui hanno avuto un ruolo i quattro romeni hanno lavorato i pm Giuseppe Petrazzini, Mario Formisano e Antonella Duchini. In particolare nell'assalto a Pietramelina in cui venne violentata una donna la banda rubò la pistola con cui venne poi ucciso, un mese dopo, Luca Rosi.«Dopo la sentenza sul duplice delitto di Cenerente, anche per Luca Rosi, e per la sua famiglia, è arrivato il tempo della giustizia. Perugia non dimenticherà mai Luca, ed il dolore per quel barbaro assassinio certo non si attenua con il passare del tempo, ma almeno può essere motivo di parziale conforto che gli autori del delitto siano chiamati a pagare in un tribunale

ed al termine del regolare percorso previsto dalla legge, come avviene in una comunità civile»: così il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, sulla condanna dei tre romeni accusati di aver ucciso Luca Rosi, nel corso di una rapina nella villa dei suoi genitori, a Ramazzano.

«Le due sentenze - ha aggiunto Boccali - quella di Cenerente ed i tre ergastoli di oggi per gli assassini di Luca, chiudono una fase terribile della nostra storia recente, una esperienza che speriamo di non dover vivere più».
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