Riccardo si trovava nell'agriturismo assieme ad altri giovani partecipanti a un campus estivo organizzato da una cooperativa romana. La comitiva era arrivata domenica scorsa e, tra corsi d'inglese e attività all'aria aperta, si sarebbe trattenuta fino al 31 luglio. Secondo le prime informazioni, il ragazzo la notte precedente non era stato bene e proprio per questo era stato spostato in un'area comune provvista di divano letto. A dare l'allarme uno degli operatori della cooperativa, intorno alla mezzanotte tra mercoledì e giovedì: il ragazzino era privo di vita. Nella struttura si sono recati i carabinieri di Ponte San Giovanni, il 118 e il medico legale Anna Maria Verdelli.
Ai militari, i responsabili del campus hanno raccontato di aver avvertito i genitori fin dalla giornata di mercoledì che Riccardo non si era sentito bene. Evidentemente, nessuno può aver pensato a qualcosa di molto grave dal momento che non sarebbe stato chiamato neanche un medico. Riccardo però, sempre secondo le informazioni raccolte dai carabinieri guidati dal luogotenente Mirko Fringuello che hanno lavorato fin dalla notte tra mercoledì e giovedì per ricostruire le ultime ore di vita del quattordicenne, sarebbe continuato a stare male per tutta la giornata prima di morire in tarda serata.
Proprio per questo, dall'autopsia si attendono le prime risposte importanti. La Procura ha aperto un fascicolo proprio per poter conferire l'incarico al medico legale Sara Gioia di svolgere l'esame autoptico e ne attende le risultanze per poi eventualmente richiedere ulteriori approfondimenti. I genitori del ragazzo, hanno ribadito in più occasioni ai carabinieri di essere all'oscuro di possibili patologie pregress.
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