Perugia, la nuova bretella di San Marco è realtà. Romizi: «Avanti, ora il progetto per l'ambiente». Un piano contro le isole di calore

L'area del terminal bus di San Marco dove si sviluppano le nuove bretelle
di Riccardo Gasperini
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Domenica 28 Maggio 2023, 14:49

PERUGIA - La fase uno del progetto è realtà da qualche giorno. Ma per San Marco «il cammino non è esaurito». A dirlo il sindaco Andrea Romizi all’inaugurazione della bretella che, inglobando il terminal bus, collega la Perugia-San Marco con la San Marco-Cenerente. Un progetto da 538mila euro che «garantisce fluidità del traffico e di superare criticità», ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Otello Numerini ricordando che il primo stralcio è stato accompagnato dall’intervento sulla rete fognaria per 200mila euro. Chiusa la prima fase di cantiere, con la partecipata festa di inaugurazione di ieri, si apre la fase due. L’assessore all’Urbanistica Margherita Scoccia ha spiegato che «il primo stralcio è un antipasto di un percorso più importante». Come noto, ci sono 968mila euro di un bando del Ministero dell’Ambiente. Si lavorerà intervenendo su tre linee. La prima riguarda la gestione del verde con la sistemazione della scarpata a ridosso del campo sportivo che presenta fenomeni di instabilità. Saranno introdotto piante ad alto fusto ed arbusti per consolidare e garantire il contrasto alla formazione dell’isola di calore, migliorando allo stesso tempo la permeabilità del terreno e l’assorbimento di Co2. Sarà poi realizzato un sistema di raccolta e riuso tramite irrigazione delle acque meteoriche, tramite l’installazione di tre vasche da 150mila litri ciascuna. Prevista anche una terza fase, la gestione dei percorsi nella fascia del palazzetto, che avrò a disposizione anche un parcheggio da 50 posti con una superfice drenante ed un sistema di recupero dell’acqua piovana. Già nel primo stralcio di lavori l’area è stata interessata dalla realizzazione di percorsi pedonali e dalla conversione di un tratto della San Marco-Cenerete, la curva della morte così battezzata dai residenti per i pericolosi incidenti che proprio lì si sono verificati anni fa.


Il progetto, messo in pratica dalle ditte Assisi strade dei fratelli Mencarelli ed Edilizia Castellini, ha preso corpo dopo un percorso partecipato fra cittadini e associazioni, con Francesco Casinini in prima linea, e con il decisivo supporto del mondo universitario.

A ricordare il valore del lavoro fatto il prof Mariano Sartore, anima del piano poi sviluppato in sinergia con il Comune. Prima insieme all’allora assessore all’Urbanistica Emanuele Prisco, che ha partecipato all’inaugurazione in veste di sottosegretario all’Interno, poi con l’assessore Scoccia. «Oggi si festeggia anche spazio, una strada dismessa che è stata trasformata in spazio collettivo», ha sottolineato Sartore. Prisco ha ricordato che all’inizio «il progetto da molti era guardato in modo sfiduciato». Poi la sinergia e la spinta del territorio hanno portato ad una svolta. Svolta che, come detto a più voci, è solo l’avvio di una rivoluzione per il quartiere. «Il bando del Mite è una ulteriore opportunità, e stiamo cercando ulteriore finanziamenti per proseguire», ha detto Romizi. Alla festa hanno partecipato anche i bambini della Primaria Rodari che hanno disegnato alcuni dei desideri per l’area, da una pista skate a un parco giochi. Erano presenti anche il prefetto Armando Gradone, il questore Giuseppe Bellassai e il generale Emiliano Vigorita (Slee).

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