PERUGIA - L’emergenza sanitaria continua a far registrare una costante crescita di famiglie in difficoltà. E quando gli aiuti stanziati dalla istituzioni non bastano, sempre più persone si vedono costrette a bussare alla porta della Caritas diocesana. Proprio da lì arriva un primo bilancio sul difficile 2020. Il quadro è preoccupante quanto chiaro: le richieste di aiuto sono aumentate nel corso dell’anno e così sarà anche per l’imminente 2021. Per questo c’è preoccupazione: «In questo contesto, il servizio Caritas diviene frenetico e richiede un impegno intenso da parte di operatori, volontari e collaboratori. Per il prossimo anno, le preoccupazioni sono serie e si è elaborata una consapevolezza: da soli non ce la faremo, c’è bisogno di creare una rete efficiente». Parte così l’appello alle istituzioni per ideare un progetto di aiuto condiviso. La riflessione parte dai dati analizzati. Il centro di ascolto diocesano parla di un +30 per cento di richieste per, soprattutto, settore abitativo, occupazionale e sanitario. Con un numero di italiani in difficoltà sempre maggiore. A fare il punto della situazione è l’assistente sociale Silvia Bagnarelli, responsabile del centro di ascolto della Caritas. «L’anno che sta per terminare è stato difficile e doloroso per tutti, specialmente per chi già viveva in condizioni di disagio. Stimiamo un considerevole aumento degli accessi: da 11 incontri in media al giorno nel 2019, siamo passati a circa 20 nel 2020, con un aumento rilevato tra marzo-maggio e settembre-novembre.
PIANETA SCUOLA Aiuti per garantire ai figli la didattica a distanza. Anche questo tipo di richiesta è fra quelle riscontrate dalla Caritas, che si è mossa per supportare alcune famiglie recuperando dispositivi, contribuendo al pagamento dell’utenza internet, stampando quotidianamente i compiti e fornendo assistenza. Un modo per fare fronte al divario tecnologico che ancor è grande, come si è riscontrato anche con le richieste di aiuto per la richiesta dei bonus.