Perugia, un ingegnere per studiare l'impatto furgone-bici che ha ucciso a 11 anni Niccolò

Il luogo del drammatico incidente
di Michele MIlletti
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Lunedì 2 Agosto 2021, 09:45

PERUGIA - Una perizia. Per dare risposte a tante domande. Per inquadrare e contestualizzare gli elementi emersi. Per provare a spiegare a una mamma e un papà perché il loro piccolo non c’è più. Ponte Valleceppi è ancora sotto choc per la morte di Niccolò Zucchini, il bimbo di 11 anni deceduto venerdì mattina in via Barcaccia mentre era in sella alla sua bicicletta.
L’AUTOPSIA
Ieri mattina, nell’istituto di medicina legale dell’ospedale Santa Maria della misericordia, si è svolta l’autopsia condotta dal medico legale Laura Panata. Presente, come consulente di parte, anche il collega Walter Patumi. Secondo quanto si apprende, nel corso dell’esame autoptico i medici legali avrebbero rilevato la presenza di più lesioni sul corpo del bimbo. Lesioni ovviamente compatibili con il terribile incidente che gli è costato la vita, ma che in un qualche modo andrebbero contestualizzate. In altri termini, al momento non sarebbe possibile individuare in maniera diretta la riferibilità delle stesse lesioni alle singole parti dell’incidente.
LA PERIZIA
Proprio per questo motivo, sempre stando a quanto si apprende, servirà un’ulteriore indagine allo scopo di mettere in ordine le tessere di un complicato puzzle: la perizia di un ingegnere per valutare gli effetti dell’incidente tanto sulla bicicletta del piccolo quanto sul furgone guidato dal giovane indagato per omicidio stradale, assistito dall’avvocato Nicodemo Gentile. Un accertamento tecnico, che dovrebbe essere disposto dalla procura nelle prossime ore e che viene reputato molto importante proprio per fornire chiavi di lettura alle ferite riscontrate sul corpo del piccolo.
Un accertamento tecnico che dovrà incastrarsi anche con le risultanze sulla dinamica dell’incidente da parte degli agenti della sezione Infortunistica della polizia locale, giunti nella tarda mattinata di venerdì sul posto assieme all’ambulanza e che hanno dovuto constatare il decesso del piccolo Niccolò.
Accertamenti complessivi che probabilmente non saranno immediati: ci vorrà qualche settimana per svolgere gli accertamenti rimanenti e poi confrontare tutti i risultati per arrivare a una definizione più esatta di quanto accaduto.
LE IPOTESI
Al momento dunque su quanto accaduto venerdì mattina ci sono in ballo soltanto ipotesi. Di certo c’è che Niccolò stava percorrendo via della Barcaccia in bici lungo il marciapiede e che lo scontro con il furgone è avvenuto frontalmente. Ma quanto accaduto in quei terribili secondi che hanno portato al dramma di un bambino che sta piangendo tutta Ponte Valleceppi resta dunque ancora tutto da capire. Le ipotesi formulate nelle prime ore parlano di una tragica casualità oppure della possibilità che il giovane conducente del furgone abbia fatto una manovra sbagliata. Sempre secondo quanto emerso nelle ore immediatamente successive al dramma, gli accertamenti di routine sulle condizioni psicofisiche in cui si trovava mentre era alla guida avrebbero dato risposte negative. E anche la velocità del furgone non sarebbe stata eccessiva. Condizionale d’obbligo proprio perché sono in corso ancora tutti gli accertamenti del caso.
Di sicuro, quella di venerdì è una tragedia doppia. Non solo quella di un bambino strappato alla vita in un modo assurdo e troppo presto, e di una famiglia distrutta dal dolore, ma anche di un giovane uomo alla guida di un furgone la cui vita sarà condizionata per sempre da quei terribili secondi. L’uomo, che ha dato immediatamente l’allarme e richiesto l’intervento dei soccorsi per provare a salvare la vita al piccolo Niccolò, è indagato per omicidio stradale e ancora sotto choc per quanto accaduto.
Dopo l’autopsia, il corpo del bimbo è stato restituito alla famiglia che ora potrà dargli l’ultimo saluto.

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