Perugia, è allergica al vaccino:viene multata come se fosse No vax

Perugia, è allergica al vaccino:viene multata come se fosse No vax
di Luca Benedetti
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Mercoledì 20 Aprile 2022, 07:13 - Ultimo aggiornamento: 08:33

PERUGIA Francesca (nome di fantasia), perugina, è una over cinquanta, fa la dirigente in una grande azienda, ed è un soggetto fragile, colpita da due rare malattie autoimmuni.
Per questo motivo era esentata dalle dosi di vaccino anti Covid. Ma lei il vaccino, almeno una dose, lo ha fatto ugualmente. Il ragionamento è stato chiaro: rischio di più a non farlo che a rischiare effetti collaterali. Si è fermata alla prima dose perché la reazione è stata molto pesante, ha l’esenzione del medico di famiglia per le altre dosi, ma questo non è bastato per non farle arrivare a casa la multa da cento euro. Anzi, la comunicazione del l’avvio del procedimento sanzionatorio. Lettera recapitata il giovedì della settimana di Pasqua, giorno da cui ne sono iniziati a decorre i dieci entro cui deve rispondere per contestare la contestazione. In pratica trattata come una No vax.
«Abbiano provato- racconta Francesca al Il Messaggero- a fare il vaccino. D’accordo con il medico. Tra vantaggi e rischi, speravano, come soggetto fragile, di avere vantaggi di tutela della mia salute. Invece ho solo rischiato tanto. Dieci giorni di paura dopo la prima dose. Ecco, allora, che è scattata l’esenzione da parte del medico di medicina generale. Ma non è bastato per evitare la sorpresa dell’annuncio della multa. Solo per far capire meglio la mia situazione: la carica dei miei anticorpi è rimasta al di sotto del valore minimo anche dopo la prima dose».
Una reazione fortissima alla prima somministrazione, racconta Francesca, del vaccino Pfizer che l’ha costretta a numerose visite in ospedale e analisi, con l’aumento delle già massicce cure farmacologiche cui era già sottoposta quotidianamente. La sorpresa dell’annuncio della multa, l’ha lasciata di sasso. Nelle more delle lettera recapitata giovedì scorso c’è l’obbligo di dimostrare, entro 10 giorni dalla ricezione della minaccia di sanzione, di essere stata esentata, sia alla Asl competente che all’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
Aperta la raccomandata dell’Agenzia delle Entrate, Francesca si è subito attivata. «Ho fatto-spiega- tanti giri telefonici. A seconda dell’ufficio con cui, dopo numerosi tentativi e attese sono riuscita a parlare, mi sono state fornite informazioni contrastanti: da una parte la richiesta di invio di documentazione attestante e dimostrante le motivazioni dell’esenzione/documenti medici, attraverso pec (da aprire appositamente o utilizzando la pec di altre persone nonostante il necessario invio di documenti legati alla salute e strettamente riservati), dall’altra una semplice comunicazione via mail. Un labirinto in cui può perdersi chiunque. Fino a che non ho trovato una brava persona che è riuscita a spiegarmi cosa fare e ho scoperto che c’è da inviare la documentazione dell’esenzione a una commissione. Che si riunisce, esamina il caso e prima o poi mi farà sapere quello che dovrò fare. E soprattutto se dovrò pagare la sanzione oppure avrò dimostrato la correttezza dell’operato non solo mio, ma anche del medico di famiglia».
Al momento, secondo quanto risulta a Il Messaggero sono un’ottantina le opposizioni fatte alla Asl 1 da chi ha ricevuto l’avvio del procedimento sanzionatorio tra gli over 50 che non hanno concluso (o neppure iniziato) il ciclo vaccinale anti Covid-19. Le richieste di cancellazione della sanzione verranno vagliate da una commissione che si riunirà una volta a settimana. Gli accertamenti potranno sia essere documentali, ma la persona che ha ricevuto l’avviso di accertamento potrà ance essere convocata per essere ascoltata dalla commissione e per spigare come mai non si è sottoposta al ciclo vaccinale. Naturalmente carte del medico di famiglia alla mano perché quelle sono la base da cui parte ogni tipo di analisi.
A proposito di numeri i No vax nella fascia 50-59 sono tra guariti a vaccinabili 10.873 e nella fascia 60-69 sono 6.244.
 

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