Rapine, bancarotte e niente tasse
ecco l'Umbria dei reati ispirati dalla crisi

Rapine, bancarotte e niente tasse ecco l'Umbria dei reati ispirati dalla crisi
di Egle Priolo
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Domenica 26 Gennaio 2014, 17:52 - Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 10:07
PERUGIA - Furti, rapine, bancarotte. Ma anche tanta evasione fiscale. l'Umbria dei reati ispirati dalla crisi, che emerge dalla relazione del presidente della Corte d'appello di Perugia, Wladimiro De Nunzio, resa nota durante la cerimonia inaugurale dell'anno giudiziario.

Che vede chiudersi il 2013 (dati relativi a giugno) con seicento fascicoli aperti per reati contro la pubblica amministrazione, ma con un calo di 131 casi rispetto all'anno precedente. In crescita anche i reati informatici e lo stalking, ma sono i reati contro il patrimonio quelli che riempiono le aule dei tribunali: in Umbria, da giugno 2012 a giugno 2013, sono stati commessi 14mila furti sui quali sono ancora in corso indagini e ben 4.710 reati contro il patrimonio, 232 in più rispetto all'anno precedente.Con una domanda di giustizia, secondo De Nunzio, superiore alle attese. Da gestire con una carenza di organico che sta diventando cronica, problemi di sovraffollamento delle carceri, disagi denunciati dagli avvocati e attacchi alla magistratura stroncati in un vibrante intervento del procuratore generale Giovanni Galati.



Durante un'inaugurazione mai così poco partecipata, nonostante le tante autorità presenti insieme a numerosi rappresentanti di tutte le forze dell'ordine, De Nunzio ha sostenuto che «gli interventi sulla composizione degli organici, conseguenti alla riforma della geografia giudiziaria, non appaiono appaganti e idonei a soddisfare adeguatamente le esigenze della giustizia». «Le insufficienze degli organici sono, poi, amplificate - ha aggiunto -, oltre che da mancate coperture degli stessi, dal fatto che sia i magistrati che gli amministrativi effettivamente presenti sono tuttora gravati da compiti estranei alla giurisdizione, fra i quali l'impegno periodico nelle operazioni elettorali e nel Collegio regionale di garanzia elettorale».



Quasi tutti gli interventi hanno ribadito i problemi legati alla mancanza di personale, ma il presidente De Nunzio ha voluto sottolineare la «menzione particolare che merita l'utilizzo della tecnologia come leva per il cambiamento e supporto all'organizzazione, perché là dove è maggiore, migliori sono i risultati». «Per ridurre i tempi e migliorare la produttività giudiziaria - ha affermato - non vi è dubbio che la diffusione di tecniche di gestione dei flussi e l'utilizzo di tecnologie informatiche rappresentano strumenti operativi fondamentali».Un distretto, quello umbro, che sta cercando di assestarsi dopo la rivoluzione (con tanto di contro rivoluzione delle ultime ore) della geografia giudiziaria, dopo la riforma dello scorso settembre. L'analisi, magari, sarà più precisa il prossimo anno, ma intanto a fare un quadro della situazione c'ha pensato il procuratore generale Giovanni Galati, durante il più applaudito degli interventi. Galati ha spiegato ad esempio, i disagi della procura di Spoleto («Ultimamente sono mancati tutti i sostituti procuratori») e il super lavoro del procuratore di Terni (che ha riorganizzato l'ufficio «carente di un programma organizzativo e con adempimenti fermi da anni») e della procura presso il tribunale per i minorenni «per molto tempo privo dell'aiuto di un sostituto».



Complimenti anche alla procura della Repubblica di Perugia «fiore all'occhiello di tutto il distretto giudiziario e non solo», con un sentito plauso al capo Giacomo Fumu, ormai in partenza, dopo aver «ridotto ulteriormente le pendenze rispetto al 2012».Su altri problemi del sistema giustizia in Umbria, ha poi regalato un quadro chirurgico il segretario della sezione umbra dell'Associazione nazionale magistrati Massimo Casucci. Che sull'edilizia giudiziaria ha sottolineato come «l'abbandono della sede provvisoria di Balanzano resta legato al rispetto del cronoprogramma da parte del Comune e degli enti coinvolti nella ricollocazione degli uffici nell'acropoli; a Spoleto, la nuova sede della procura che si sarebbe dovuta completare a settembre scorso non è ancora realtà; ancora a Perugia, si è in attesa degli esiti delle (auspicate e sollecitate) verifiche disposte dal presidente del Tribunale circa l'idoneità dei locali adibiti ad aule e servizi per le udienze penali nella sede di via XIV Settembre. L'Anm locale rileva come sia indispensabile e urgente l'ampliamento/adeguamento degli uffici giudiziari del distretto, con una seria riprogettazione del sistema di edilizia giudiziaria del capoluogo umbro, volta all'unificazione dei servizi in un'unica, organica struttura, che riporterebbe gli uffici giudiziari perugini a quegli standard minimi di fruibilità che da troppi anni mancano».
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