Fontivegge, viaggio nel degrado: «Eravamo la priorità e ora viviamo così»

Ubriaco dorme in mezzo alla strada in via Settevalli (foto Facebook Progetto Fontivegge)
di Egle Priolo
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Giovedì 24 Giugno 2021, 08:27 - Ultimo aggiornamento: 08:38

PERUGIA - Droga e prostituzione, balordi e risse a qualsiasi ora. Nuovo viaggio a Fontivegge, tra disagi e rabbia, soprattutto di chi ha investito e ora vede inesorabile il deprezzamento del proprio immobile. Un viaggio in compagnia proprio dei residenti della vasta area della stazione, da via Sicilia a via XX Settembre, rappresentati dal gruppo Progetto Fontivegge, da anni impegnato nella lotta al degrado della zona che è il biglietto da visita della città di Perugia.

 Purtroppo i commenti non sono entusiastici, nonostante l'impegno di forze dell'ordine e Comune, che solo due settimane fa ha emanato un'ordinanza per limitare il consumo di alcol proprio per evitare situazioni a rischio.
«Come era ampiamente prevedibile, con l'eliminazione del coprifuoco e il ritorno alla libertà di spostamento in orario notturno, Fontivegge ha visto aumentare il livello di degrado – spiegano da Progetto Fontivegge -. Le segnalazioni che, come associazione, riceviamo settimanalmente da residenti e commercianti ci consegnano un desolante quadro di incuria, spaccio e prostituzione, anche in pieno giorno». Ed ecco il tour: «Via Canali e l'inizio di via Mario Angeloni registrano la presenza quasi quotidiana di prostitute di etnia rom, che si posizionano di fronte agli ingressi delle attività commerciali e degli uffici, allontanando la clientela. Il parco della Pescaia (Verbanella) è tutt'ora frequentato da spacciatori, che non hanno mai interrotto la propria attività nemmeno quando erano in vigore le restrizioni anti Covid degli ultimi mesi. Continua poi indisturbata la vendita abusiva di bevande alcoliche in orario notturno, pratica già ripetutamente segnalata dai residenti di via della Ferrovia e via Canali. Infine, a oltre un mese di distanza dal tentato omicidio di un amministratore condominiale in via della Pescara, l'aggressore non è stato ancora assicurato alla giustizia, nonostante la presenza di testimoni e telecamere».
Una situazione certamente difficile da gestire. «I controlli e le ordinanze fin qui approvate risultano del tutto insufficienti a garantire decoro e rispettabilità – proseguono da Progetto Fontivegge -.

Molti cittadini ritengono che sia sempre più difficile instaurare un rapporto di fiducia e collaborazione con la polizia locale la quale, pur con tutta la buona volontà, non sembra in grado di intervenire con efficacia. Al di là delle opinioni individuali, pare piuttosto evidente che il corpo necessiti di un aggiornamento strutturale, in termini sia di preparazione che di operatività, in linea con quanto già avviene da anni in molte altre città italiane, specie al Nord. Poco dopo il suo primo insediamento a palazzo dei Priori nel 2014, il sindaco Andrea Romizi aveva indicato la riqualificazione di Fontivegge come uno degli obiettivi prioritari della sua amministrazione. Ironia della sorte, quella che nella primavera del 2019 era stata la sua temporanea sede elettorale di via Settevalli, scelta a suo dire come luogo simbolico, ospita oggi un mini-market etnico, l'ennesimo nel quartiere». «In sette anni – è la conclusione dei residenti -, Fontivegge non solo ha visto alcun miglioramento ma sta peggiorando di giorno in giorno. Tutte le promesse fatte si sono ridotte ad un coworking riconvertito a biblioteca di fumetti e a un cantiere, aperto quasi otto mesi fa, che dovrebbe apportare qualche piccola modifica alla pedonalità di piazza Vittorio Veneto. Un bottino davvero troppo magro per chi ha investito nel quartiere in passato e ormai sta vedendo i propri sacrifici sgretolarsi anno dopo anno»

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