Concorsi truccati in sanità, 3 anni all'ex direttore dell'ospedale. Che ora deve pagare oltre 100mila euro

Emilio Duca con Francesco Falcinelli
di Egle Priolo
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Martedì 9 Marzo 2021, 08:00

PERUGIA - Capo chino, infagottato in un giaccone marrò, è uscito dal tribunale dopo oltre sei ore di attesa con il peso di una condanna a tre anni. È finita così, infatti, la durissima giornata di Emilio Duca, ex direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Perugia, con il giudice Lidia Brutti che lo ha dichiarato colpevole di rivelazione di segreti d’ufficio, falso e abuso per quei concorsi in sanità che la procura considerava truccati, nell'ambito dell'inchiesta nota come Concorsopoli.

Una ventina i capi di imputazione a suo carico in questo giudizio immediato, compresi quelli assorbiti dal filone principale del procedimento che è arrivato alla sua prima svolta, con i rinvii a giudizio e le prime condanne (tra patteggiamenti e riti abbreviati) e il processo che inizierà il prossimo 16 marzo. E ieri il giudice, dopo aver distinto i due procedimenti nell'ultima udienza, ha anche suggellato l'accordo per il patteggiamento a due anni per Maurizio Valorosi, ex direttore amministrativo del Santa Maria della misericordia, assistito dall'avvocato Francesco Crisi. Per lui pena sospesa, ma anche la condanna al pagamento di 1.530 euro di spese legali, più i vari accessori di legge.
La condanna di Duca prevede invece anche un'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, la condanna al risarcimento del danno agli enti parte civile da liquidare in separata sede e 3.000 euro liquidati per le associazioni costituite parte civile: l'Unione nazionale consumatori, assistita dall'avvocato Alessandra Bircolotti, e Cittadinanzattiva (assistita da Silvia Barontini), che hanno espresso viva soddisfazione. Disposta anche una provvisionale provvisoriamente esecutiva da 50mila euro per l'Azienda ospedaliera (assistita da Fabio Pili), 20mila per la Usl Umbria 1 (avvocato Francesco Maresca) e altri 20mila per la Regione Umbria (con l'avvocato Anna Rita Gobbo), oltre alla condanna al pagamento delle spese legali di 3.870 euro per ogni parte civile, oltre ad accessori e spese.
I sostituti procuratori Mario Formisano e Paolo Abbritti per l'ex dg avevano chiesto una condanna a tre anni e due mesi, con l'avvocato di Duca, Francesco Falcinelli che parla di un quadro accusatorio «parzialmente ridimensionato».

E sottolinea l'assorbimento delle condotte di falso riconosciuto per i concorsi di infermieri, anestesia e assistenti amministrativi. Riconosciute anche le attenuanti, mentre «resta aperta – spiega l'avvocato Falcinelli - la complessità di questioni giuridiche che riguardano la qualificazione delle procedure per le categorie protette, l'avviso per gli infermieri e il tentativo di peculato. Aspettiamo quindi le motivazioni della sentenza per valutare la proposizione dell'atto di appello». Se ne parla allora tra 90 giorni, mentre tra poco più di una settimana inizia il processo in cui per Duca restano in piedi solo le accuse per il concorso di Maxillo facciale e l'associazione per delinquere, contestata anche a Valorosi, alla ex presidente della Regione Catiuscia Marini, all'ex sottosegretario Gianpiero Bocci e all'ex assessore regionale alla Sanità Luca Barberini, insieme ad Antonio Tamagnini, Maria Cristina Conte e Rosa Maria Franconi, mentre Diamante Pacchiarini è stato già condannato a due anni e 8 mesi con il rito abbreviato. «È terminata questa prima fase – ha infatti ribadito l'avvocato Francesco Crisi -, ma ora è chiaro che ci sarà quest’altra parte dibattimentale da affrontare, per i due capi di imputazione che rimangono. Ora concentreremo lì il nostro massimo sforzo difensivo». Pronti alla battaglia in aula anche gli altri avvocati, tra cui David Brunelli, Alessandro Diddi, Chiara Peparello, Nicola Pepe, Nicola Di Mario, Marco Brusco e Franco Libori.

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