Perugia, coltello in faccia per rubare auto ma le urla delle donne sono più forti

Un intervento della polizia (FOTO ARCHIVIO)
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Giovedì 15 Novembre 2018, 10:23 - Ultimo aggiornamento: 19:27
PERUGIA  - Ci ha provato, con un coltello e con la violenza, a rubare due auto. Ma in entrambi i casi, le urla e il coraggio delle donne in quel momento vittima delle rapine sono stati più forti: in entrambi i casi, infatti, quelle urla e quel coraggio hanno richiamato l'attenzione di altre persone e soprattutto della polizia. E il rapinatore, un cinquantenne polacco, dopo due arresti e altrettante convalide con rimessa in libertà e obbligo di firma è finalmente finito in carcere.

Due assalti in pochi giorni. Il primo alla fine di ottobre, lungo via Manzoni a Ponte San Giovanni. Un uomo scende dall'auto per andare a suonare a un citofono quando all'improvviso viene richiamato dalle urla della moglie: in auto c'è un estraneo che sta tentando di rubarla. Quelle urla hanno attirato l'attenzione anche di altre persone che prima chiamano la polizia e poi vanno ad aiutare le vittime. Il rapinatore non si ferma qui, e tira fuori un coltello per portare a termine la sua azione. Quando capisce che non ce la farà cerca di scappare, ma verrà rintracciato da una pattuglia della volante poco dopo.

Arrestato per violenza privata aggravata, dopo l'udienza il giudice convalida l'arresto e lo rimette in libertà disponendo la misura dell'obbligo di firma.

Il tempo di tornare sulle strade ed ecco un altro assalto. Siamo a Fontivegge, sempre di pomeriggio, una donna sta scendendo dalla propria auto quando un uomo le salta letteralmente addosso per strapparle di mano le chiavi della macchina. Ma anche in questo caso, le urla e la resistenza opposte dalla donna sono più forti: i poliziotti della polizia postale, infatti, scendono dagli uffici lì vicino richiamati dalle urla e bloccano il rapinatore. Che stavolta viene arrestato con l'accusa di rapina. Dopo il secondo processo in pochi giorni, in cui è stato disposto nuovamente l'obbligo di firma, vista la gravità della situazione l'uomo è stato finalmente portato al carcere di Capanne.
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