Perugia, caccia alla dose residua tra No vax pentiti e chi cerca in anticipo la terza

Perugia, caccia alla dose residua tra No vax pentiti e chi cerca in anticipo la terza
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Mercoledì 5 Gennaio 2022, 10:30 - Ultimo aggiornamento: 6 Gennaio, 00:40

PERUGIA - In coda, al freddo, all’hub di San Marco per una dose di vaccino. Non solo chi ha prenotato la dose, ma anche chi vuole la terza dose per motivi di lavoro o ha deciso di abbandonare le fila dei No vax visto le maglie sempre più strette delle norme, dei controlli e dei divieti.  Tra loro anche qualche prof che si è convinto, perché senza Super Green pass non si va da nessuna parte. E la riapertura della scuola, pur con il mini rinvio por chi tornava il 7, è dietro l’angolo. La storia di chi ha fatto la coda sperando in una dose di Moderna in esubero, la racconta Daniele, 25 anni, perugino, un lavoro a Milano e nessuna voglia di passare neanche un secondo vicino a Omicron. «L’altra sera (lunedì, ndr) sono andato all’hub di San Marco. Io sono prenotato per il 21 per la terza dose, ma per questioni di lavoro, visto che devo andare a Milano, ho cercato di anticipare. Una necessità per stare tranquillo e per affrontare i rischi legati alla variante Omicron». Daniele si è messo in fila alle cinque del pomeriggio.

Con lui c’erano altre persone non prenotate. «Credo anche qualche No vax pentito», racconta. «Eravamo lì, in attesa.

Era freddo. Molto freddo. Quasi due ore di attesa. Alla fine ce l’ho fatta. Saremo stati una ventina, trenta al massimo. Sentivo che c’erano delle priorità. Cioè chiedevano se c’erano rappresentanti delle forze dell’ordine, oppure se c’erano insegnanti. Ce l’abbiamo fatta in cinque. Gli altri, dopo due ore sono andati a casa. Evidentemente non se ne potevano fare più dosi in esubero rispetto a quelle. Ci ho provato, è andata bene. Con tutti questi positivi, ho pensato, magari qualcuno che non ci è potuto andare c’era. E io ho infilato il momento buono. Certo, qui non è come in Lombardia. A Milano mi hanno raccontato gli amici che non c’è bisogno di attendere una sorta di lotteria. Ci sono le dosi in più e vengono somministrate regolarmente». Fuori dall’hub di San Marco fa freddo come fa freddo le sere di gennaio. Freddo e attesa. «Ho visto professori fare la dose- racconta ancora Daniele- evidentemente hanno paura delle nuove norme, di non poter tornare in cattedra. E c’era chi voleva in quel modo prendere la prima dose». Un modo per uscire dall’angolo del dubbio della validità e utilità dei vaccini.

Succede così ogni sera. Anche perché, in media, in ogni hub sono il 5 per cento dei prenotati (ieri erano 750 a San Marco) che non si presentano e disdicono. E così, chi gestisce le dosi e le vaccinazioni, anticipa la chiamata di fragili e minori. Per un piano che vuol evitare di sprecare anche una sola mezza dose di vaccino.
Ieri segnalati problemi punto vaccinale di San Marco di Gubbio. Per un problema tecnico sono saltate le vaccinazioni previste per alcuni cittadini prenotati. La somministrazione delle dosi verrà recuperata oggi; mentre, dopo i disagi di metà mattinata, l’attività del punto vaccinale eugubino, è proseguita senza altri problemi e disagi.

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