Bimba nasce disabile, la Corte dei Conti chiede 800mila euro a ostetrica dell'ospedale di Perugia

Bimba nasce disabile, la Corte dei Conti chiede 800mila euro a ostetrica dell'ospedale di Perugia
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Giovedì 23 Marzo 2023, 08:28

La Procura regionale della Corte dei Conti chiede ottocentomila euro di danno erariale a una ostetrica del Santa Maria della Misericordia che nel 2011 non avrebbe effettuato le manovre correte durante un parto, tant’è che una bimba è nata con il novanta per cento d’invalidità.
L’ACCUSA
In particolare la Procura (l’accusa è rappresentata dal pm Francesco Magno) mette in fila una lunga serie di patologie causate dall’ ostetrica chimata in giudizio: asfissia perinatale grave, paralisi cerebrale con encefalopatia multicistica da sofferenza anossico-ischemica ed epilessia farmaco resistente.
Ieri nell’aula di via Martiri dei Lager si è tenuta la discussione del processo davanti al collegio della Sezione giurisdizionale presieduta da Piero Carlo Floreani. Lucrezia Petretta, la convenuta, è difesa dal’avvocato Antonio D’Acunto. L’Azienda ospedaliera nel maggio 2016, cioè cinque anni dopo i fatti, ha pagato alla famiglia della piccola un risarcimento di 800 mila euro, poi coperto dalla Regione alla quale ora l’ ostetrica, secondo la Procura, dovrebbe restituire i soldi. Il danno erariale, secondo la Procura contabile, è addebitabile a titolo gravemente colposo. Secondo il pm Francesco Magno, ci sarebbe stata una grave disattenzione da parte dell’ ostetrica, che non avrebbe interpretato in maniera corretta alcuni parametri e poi non avrebbe richiesto l’intervento del ginecologo e del medico di guardia durante la fase più delicata del parto. A suffragare la tesi dell’accusa ci sono anche sei consulenze mediche che giungono alla medesima conclusione.
LA DIFESA
La difesa dell’ ostetrica oltre a contestare il fatto che il parto era da considerarsi a rischio, contrariamente a quanto sostenuto dalla Procura, ha sottolineato come la richiesta di risarcimento alla Regione per il danno erariale è eccessivo perché «non si possono chiedere 800 mila euro a una persona che ne guadagna 1.800 e che, quindi, non potrà mai restituirli. È una cifra monstre che non sta né in cielo né in terra». «L’ ostetrica – ha sostenuto tra l’altro l’avvocato D’Acunto – non può essere lasciata sola, è il medico che deve spiegare cosa bisogna fare in questi casi».

Per la difesa manca poi la prova della mancata chiamata dell’ ostetrica, motivo per cui la difesa ha chiesto che vengano sentiti dei testi per ricostruire con precisione l’accaduto e che venga commissionata una consulenza tecnica d’ufficio. Secondo una perizia della difesa poi «c’è l’altissima probabilità che il danno non derivi da quella, chiamiamola, omissione. Si potrebbe trattare di problemi di molto antecedenti al parto». Insomma, respinte punto su punto le argomentazioni dell’accusa

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