Perugia, allarme rosso: in un mese quattro violenze sessuali

Perugia, allarme rosso: in un mese quattro violenze sessuali
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Giovedì 24 Novembre 2022, 08:42

C’è l’orrore di tre giovanissime vittima di altrettanti sconosciuti ,e c’è anche quello di una giovane donna vittima dell’ex compagno: quello delle violenze sessuali nell’ultimo mese e mezzo è un fenomeno da allarme rosso. Ne basterebbe ancheuno soloafarscattarel’allarme, ma di certo quando i casi diventanocosì tanti incosì pocotempo c’è bisogno di intervenire con grandedecisione.A tuttI i livelli.

LE STORIE

In un mese e mezzo sono quattro le giovani donne che hanno raccontatodi aver subitoviolenze sessuali, e per tre casi ci sono un uomo in carcere e due denunciati. La prima giovane donna a finire al Santa Maria della misericordia è stata a inizio ottobre la ventenne della provincia di Siena, con il gestore della discoteca di Città della Pieve arrestato e finito in carcere. Qualche giorno dopo è toccato a una 37enne della zona del Trasimeno fare ricorso alle cure del prontosoccorsodopo aver raccontato al personale medico sanitario di essere stata violentata dall’ex compagno. Poi il caso di una sedicenne, violentata in auto da un ragazzo conosciuto poco prima all’interno di un locale e le cui ricerche al momento sonoancorain corso.

Da ultimo la violenza sessuale avvenuta in un parcheggio all’alba di domenica mattina, con una ragazza appena maggiorenne che ha denunciato la violenza e un giovane denunciato. 

Dal 1 gennaio 2022 sono stati 90 gli accessi in codice rosa all’Ospedale di Perugia, di cui74 direttamente in Pronto Soccorso. L’età media delle donne è di 35 anni. Numeri inquietanti, ma non definitivi. Perché ulteriori dati per fotografare la situazione sono stati fornit inella giornata di ieri all’ospedale Santa Maria della Misericordia in occasione della presentazione della mostra fotografica contro la violenza sulle donne. La presidentedell’Associazione Liberamente Donna, Maurita Lombardi, ha sottolineato come occorra «agire nell’ottica di una sensibilizzazione tesa a promuovere la cultura di genere differente. È importante – ha detto - la presenza dei centri antiviolenza come luoghi di presidio a tutela delle donne e volti ad offrire strumenti di fuoriuscita dalla violenza. Solo quest’anno sono stati 300 i percorsi attivati nella provincia di Perugia per prevenire situazioni a rischio e tutelare tempestivamente le vittime». 

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