Perugia 1416, la prima volta di Porta Sant'Angelo

La festa di Porta Sant'Angelo
di Fabio Nucci
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Lunedì 13 Giugno 2022, 07:38

PERUGIA  Dopo due secondi posti consecutivi, nel 2018 e nel 2019, Porta Sant’Angelo si è aggiudicato il Palio 2022 di Perugia 1416. La vittoria è arrivata al termine di un’emozionante Mossa alla torre in una gremita Piazza Matteotti e dopo la suggestiva sfida di Tiro con l’arco storico, vinta da Porta Santa Susanna. «Una vittoria doppia - ha commentato a caldo il console Franco Ivan Nucciarelli – per aver ottenuto che il corteo storico non concorresse alla classifica finale».
Ad annunciare il rione vincitore, dalla scalinata di Palazzo dei priori, a sorpresa il capitano del popolo, Rossano Felicetti, in vece di Braccio-Alexio Bachiorri, che con Teresa Severini, presidente dell’associazione Perugia 1416, ha consegnato al capitano Lino Bizzaglia la catena del vincitore e il Palio, opera di Francesca Biancalana. Una vittoria quasi scontata dopo il primo posto nella Corsa del drappo e il secondo al Tiro con l’arco storico. Il Palio è quindi arrivato con 28 punti, dieci in più rispetto al maxi ex aequo che si è registrato tra Porta Santa Susanna, Porta Sole e Porta Eburnea. Ha chiuso a quota 8 Porta San Pietro. L’entusiasmo tra i rossi di San Michele Arcangelo è scattato acquisita la vittoria della Mossa alla Torre dopo un estenuante spareggio finale con Porta Eburnea, giunta seconda. «Abbiamo gareggiato con tanto cuore e passione – racconta uno dei fanti, Mattia Masotti – che abbiamo coltivato anno dopo anno: siamo un gruppo molto affiatato». Nel girone all’italiana, i ragazzi capitanati da Bizzaglia hanno perso solo una manche, contro Porta Sole. «L’avevamo messo in preventivo, per concedere una turnazione di riposo alla squadra e giocarci poi il tutto per tutto nello spareggio». Una strategia che ha pagato. «C’è stato un impegno corale – aggiunge il capitano– a partire dai corridori per finire con la Mossa della Torre. Siamo un gruppo di amici che è rimasto sempre insieme. Il merito di questa vittoria è di tutti, dal console agli atleti». Preziosi anche i punti messi in faretra dal veterano di Perugia 1416, Carlo Cintioli. «È stata la vittoria della velocità, della potenza e della precisione, considerando che Carlo tira con l’arco da un mese, dopo essere stato per cinque anni il nostro giavellottista. È stato un vero spettacolo». La vittoria del gruppo e della squadra. «Dal 2016 siamo un nucleo storico che è cresciuto insieme cui si sono aggiunti nuovi elementi, istruiti dai vecchi: è stata una vittoria sofferta ma meritata». Per il console Nucciarelli, anche una piccola rivincita: «Abbiamo ottenuto che il corteo non concorresse alla classifica finale perché c’era troppa soggettività dietro ai giudizi. Da storico so bene che un quadro che può essere bello per me, non può esserlo per un’altra persona». Sotto questo aspetto, anche la vittoria di Porta Sole che molto si è battuta in questi anni per “asciugare” la classifica del palio e limitarla ai giochi d’epoca. Al corteo servirà comunque qualche aggiustamento, per renderlo più coinvolgente.
Il pomeriggio era iniziato con l’inedita sfida del Tiro con l’arco storico, nel Chiostro di San Lorenzo, davanti a (pochi) rionali.

Alla fine delle tre manche, la seconda tutta al femminile, il migliore è stato Porta Santa Susanna che con 13 piatti di ceramica abbattuti (il centro di 15 centimetri collocato sul paglione, da colpire da 15 metri) si è preso il primo posto e i 10 punti in palio. Merito dell’allungo finale di Mauro Ragni che a 67 anni ha centrato 7 piatti su 12, facendo chiudere a quota 13 il rione dell’orso e la catena. «Ho cominciato da poco a costruire archi storici e frecce e col tempo ho cominciato anche a tirare. Da quest’anno partecipo al campionato Fitast, la Federazione del tiro con l’arco storico tradizionale conquistando due primi posti e un terzo nelle gare fin qui disputate». Un esordio positivo per tale sfida, magari da ricollocare in una location a misura di spettatori. «Abbiamo visto un buon livello», hanno commentato i giudici di gara Giorgio Gabrielli (tiratore storico di Corciano) e Sebastiano Rabito, tecnico Fitarco. «È stato fatto un buon lavoro, grazie alla collaborazione dei cinque capitani che sono stati coinvolti nella preparazione e nell’organizzazione dell’evento».

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