Per Falletti, un'estate a Terni per lavorare e allenarsi e recuperare dall'infortunio al crociato

Per Falletti, un'estate a Terni per lavorare e allenarsi e recuperare dall'infortunio al crociato
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 15 Giugno 2022, 07:57

Lavoro fisico tra campo del Liberati, palestra e centro medico del dottor Michele Martella, giornate insieme al suo amico e compagno di squadra lo scorso anno Alexis Ferrante, il figlio Gianluca di 8 anni che è tra i bambini iscritti al campus organizzato dalla Ternana e dal Fulham, la figlia Isabela di quasi 4 che ha da poco fatto il suo primo saggio di ginnastica. Passa così, questa estate tutta ternana di Cesar Falletti. Lui che, con la famiglia, a Terni ci vive. Niente vacanze, dopo il rompete le righe di maggio, per il fantasista uruguaiano della Ternana. E’ rimasto a lavorare duramente. C’è da recuperare bene dopo l’infortunio al legamento crociato di febbraio. La nuova stagione è alle porte e lui vuole esserci. «Anche se – ammette – non potrò subito ad andare a pieno ritmo e dovrò farlo gradualmente. Ma io, ora, penso solo a migliorare e a riprendermi bene. All’inizio del ritiro voglio essere coni compagni. Anche se nella parte iniziale non farò le partitelle». Mattina in campo, al Liberati, con corse, cambi di direzione, allenamenti e lavoro coi pesi. Quindi, attività in palestra e sedute di terapia. «Sono molto contento di quello che sto facendo. Sto lavorando bene. Ora, però, stacco un po’ e qualche giorno, al mare, ci vado». Dunque, proprio senza vacanze, no. La destinazione, se l’è scelta bene: «Palma di Maiorca». Parte insieme a Ferrante, tornato da Foggia dopo un anno in prestito e pronto ricominciare gli allenamenti con la Ternana e ad attendere il suo futuro. «Sì, ci prendiamo qualche giorno. Il 22 giugno torno e ricomincio subito a lavorare. Voglio arrivare bene al raduno e al ritiro». Il lavoro è graduale, anche per tornare in confidenza col pallone. «Qualcosa sto già facendo anche in quel senso. Ma adesso, più che al pallone devo pensare a rinforzare quadricipite e ginocchio. Quando poi comincerò il ritiro, dovrò fare attenzione a non prendere rischi. L’attesa di recuperare è tanta, però dopo questi infortuni ci vuole pazienza. Penso solo a tornare forte, senza rischiare di farmi di nuovo male». Mentre lui lavora, la società esce allo scoperto con ambizioni di serie A. «Questo – dice Falletti - mi carica. Per noi è un grande stimolo. Sarà molto difficile, visto che sarà un campionato tosto, ma la società lavorerà sicuramente per allestire una squadra all’altezza». Il suo allenamento è finito e sta per lasciare lo stadio. Incrocia i bambini che stanno svolgendo il campus al Liberati. Lo vedono e lo chiamano. «C’è Falletti! C’è Falletti!». Gli chiedono il selfie insieme. Nel primo giorno, si era fermato anche un po’ con loro mentre si allenavano. Tra questi, ecco spuntare fuori Gianluca, figlio di Cesar. «Sono felice che stia qui e si diverta – dice il papà – perché l’importante è che pensi solo a quello. Il suo ruolo? Gli piace fare gol. Però ha 8 anni. Per questo, la sola cosa importante è che si diverta, giochi con gli altri bambini e stia bene». Dopo un “cinque” e una carezza a Gianluca, arriva Ferrante. E’ venuto a prenderlo. I due, mentre vanno via, cominciano a parlarsi in spagnolo (Falletti è uruguaiano, Ferrante è argentino). Paolo Farroni, storico magazziniere, scherza con loro: «Ma volete parlare in italiano?». Finisce con una risata. Lo spirito, già c’è.

© RIPRODUZIONE RISERVATA