La pianista Cristiana Pegoraro: «La memoria dell'11 settembre custodita nelle mie note»

La pianista Cristiana Pegoraro: «La memoria dell'11 settembre custodita nelle mie note»
di Aurora Provantini
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Sabato 11 Settembre 2021, 10:38 - Ultimo aggiornamento: 10:39

«Ero uscita presto quella mattina. Alle 8 ero già arrivata nel Bronx, a nord di Manhattan, dove vivo dal 1992, perché dovevo sostenere l'esame di guida per la patente americana». Cristiana Pegoraro, pianista stellare e ideatrice del Narnia Festival, racconta quel giorno orribile: l'11 settembre 2001. Una data che non potrà dimenticare: «Perché ha cambiato la vita di tutti noi». Era in auto.

«Ci hanno bussato sul vetro per farci sapere che un aereo si era abbattuto sulla Torre Nord del World Trade Center - racconta Cristiana ma abbiamo proseguito lo stesso il percorso stabilito, perché un incidente del genere era talmente eclatante che neanche ci sembrava possibile. Pochi minuti dopo, 17 per l'esattezza, ci ha raggiunto la notizia dello schianto di un altro aereo contro la seconda delle Torri Gemelle. Allora ci siamo fermati. Nessuno di noi immaginava cosa stesse realmente accadendo». Mentre il resto il mondo capisce che gli Stati Uniti sono sotto attacco, i newyorchesi brancolano nel buio. Quella mattina diciannove terroristi di Al Qaeda presero il comando di quattro aerei di linea con l'obiettivo di compiere quattro attentati: due dei velivoli sono stati fatti schiantare contro le Torri Gemelle causandone il successivo crollo, uno sul Pentagono, mentre l'ultimo, che avrebbe dovuto abbattersi sulla Casa Bianca, precipitò in Pennsylvania, grazie all'eroica rivolta dei passeggeri.
«I miei genitori, in vacanza a New York in quei giorni, erano nel mio appartamento quando tutto questo stava accadendo. Ho provato a contattarli ma le comunicazioni telefoniche erano saltate. Avevo una grande pena, perché non sapevo se erano al sicuro. Ho impiegato quattro ore a tornare a casa. La gente era in preda al panico e scappava da Manhattan mentre io correvo nella direzione opposta. I mezzi di trasporto erano stracarichi. Io me la sono cavata un po' a piedi, un po' saltando da un bus ad un altro e chiedendo passaggi in macchina a persone sconosciute che mi hanno consentito, tratto dopo tratto, di avvicinarmi sempre di più alla meta. Alle 13 ero a casa. Ho tirato un sospiro di sollievo nel rivedere i miei genitori. In tv trasmettevano ripetutamente scene delle Torri squarciate e poi il crollo e di tutto quello che stava succedendo nella zona. Dalle finestre potevamo vedere le immagini in diretta senza il filtro dello schermo televisivo. La sera una telefonata da mia nonna, che era in Italia e non si sa come riuscì a prendere la linea, ci parlava di un attentato terroristico. Noi a New York ancora non avevamo tanti dettagli precisi. La televisione informava della chiusura di tutto lo spazio aereo americano. Quel pomeriggio i miei sarebbero dovuti tornare in Italia e il giorno seguente io sarei dovuta andare in California per un tour. Ovviamente il mio tour saltò. Mamma e papà, invece, riuscirono a raggiungere l'Italia dopo una settimana, rimpatriati con il primo volo disponibile».

«New York si era fermata. Dopo qualche giorno ho messo fuori il naso. La città era tappezzata di volantini: erano le foto delle persone disperse. In quei fogli affissi ovunque erano indicati dati anagrafici, dettagli, la torre in cui si trovavano al momento del crollo. In ogni angolo si incontrava l'esercito armato. Una scena apocalittica. Per mesi c'è stato un fortissimo odore di gomma bruciata e tanta polvere». Cristiana Pegoraro ci racconta tutto ciò dalla residenza dei suoi genitori in Italia, a Narni. «Bloccata da febbraio 2020, non ho fatto più ritorno a New York. Il caso ha voluto che vivessi sia l'esperienza dell'11 settembre che quella della pandemia insieme alla mia famiglia. Nelle circostanze avverse siamo stati fortunati perchè almeno eravamo insieme e ci siamo fatti forza l'uno con l'altro».

A breve riprenderà l'attività concertistica con una tournée di 9 concerti nel mese di settembre, Seguirà un altro debutto importante con la prestigiosa Orchestra Sinfonica Mav di Budapest, con cui sarà in tournée ad ottobre in Ungheria. Per l'anniversario dei 20 anni dell'11 settembre, uscirà su tutti i suoi canali social il suo nuovo video musicale Nel labirinto del tempo dedicato alla memoria dell'attacco terroristico e realizzato insieme al video artist Mino La Franca.
 

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