Pecorelli inseguito da tre Procure. A Valona si spacciava da giudice

Davide Pecorelli
di Walter Rondoni
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Sabato 25 Settembre 2021, 10:22

SAN GIUSTINO Davide Pecorelli sotto la lente di tre Procure. Arezzo ipotizza la bancarotta nel fallimento di uno dei centri estetici che gestiva in Toscana insieme a quelli in Umbria. Grosseto ha aperto un fascicolo da venerdì, quando ha mostrato documenti contraffatti per prendere una camera in albergo e noleggiare un gommone all'isola del Giglio. E' orientata ad archiviare il caso per insussistenza di reati nel territorio di competenza Perugia, dove lunedì Pecorelli ha rilasciato dichiarazioni spontanee. Il verbale verrà trasmesso ai magistrati toscani ed albanesi. Ed è da oltre Adriatico che potrebbero arrivare clamorose novità. Il pm di Puke che da gennaio indaga il 45enne altotiberino per «distruzione di beni mediante incendio (la Skoda - ndr) e danneggiamento di tombe» da cui proverrebbero le ossa rinvenute nell'abitacolo dell'auto, starebbe riconsiderando il capo d'accusa «prima che ci sia una decisione sul suo arresto». Prima emettere un mandato d'arresto internazionale.

Intanto, le stesse fonti rilanciano particolari sui mesi che Pecorelli ha trascorso a Valona con il nome di Cristiano. «Ero un giudice», si sarebbe presentato. «Aveva aggiunto di essere «single, ma non ha indicato di avere figli», racconta un testimone a Top Channel. «Aveva comprato un appartamento del valore di 35mila euro nella zona Cold Water». Ed ancora: «Lo invitavamo ogni volta per un caffè, mentre lui pagava solo una volta e teneva in tasca solo duemila vecchi lekë (poco più di 150 euro - ndr), a volte dava brandy a 3-4 persone, uno ha bevuto birra, ma per il brandy ho soldi, disse, non ho soldi per altro». Probabilmente il 12 settembre, «ha espresso il desiderio di venire con noi, ma non è venuto perché si era giustificato che aveva il padre malato e sarebbe partito in aereo» alle 5,30. Qualche ora dopo contattato sul «numero albanese che aveva», Pecorelli risponde su WhatsApp: «Grazie, va tutto bene». Il resto è cronaca.

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