Patrizio Fratini a quota 100 donazioni
L'appello dell'ospedale di Terni:
"Serve sangue per gli interventi"

Patrizio Fratini a quota 100 donazioni L'appello dell'ospedale di Terni: "Serve sangue per gli interventi"
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Venerdì 12 Giugno 2020, 12:38 - Ultimo aggiornamento: 12:42
TERNI - Patrizio Fratini, da sette anni alla guida di Avis Terni, si è recato al Sit dell’ospedale per la sua centesima donazione di sangue. Un gesto che come sempre ha fatto in silenzio, con la volontà di contribuire ad una causa che lo vede impegnato a lanciare continui appelli in favore della donazione.

“Da ieri abbiamo un altro donatore che ha raggiunto le 100 donazioni - dice il presidente di Avis provinciale, Mauro Tosi. E’ Patrizio Fratini che, con il solito spirito di solidarietà, ha voluto dare un esempio a tutti gli associati. Lo ringraziamo a nome di tutta la comunità ternana, non solo di quella degli avisini, perché il modo migliore di mandare un messaggio è la testimonianza diretta con il proprio operato. Non è un traguardo - aggiunge Tosi, che ha chiuso la sua “carriera” a quota 166 donazioni - ma un obiettivo che, una volta raggiunto, ce ne propone un altro per continuare ad essere solidali fino a quando ci sarà consentito farlo”.

Intanto dall'ospedale, con la ripresa l’attività chirurgica programmata, dopo la fase più critica dell’emergenza Coronavirus, si fa urgente la necessità di ricostituire e mantenere stabili adeguate scorte di emocomponenti per tutti i gruppi sanguigni. "Venite a donare - dice Augusto Scaccetti, direttore del Sit - fatelo chiamando direttamente il servizio al numero 0744-205679 (dal lunedì al sabato dalle ore 7,30 alle 13) per prenotare e programmare la donazione.
Il servizio di raccolta sangue è aperto normalmente  dal lunedì al sabato con accettazione dalle ore 7 e 30 alle 11 e gli accessi dei donatori sono ancora differenziati: nella prima ora (7,30-8,30) l’accesso dei donatori abituali è libero, mentre dalle ore 8 e 30 alle 11 potrà accedere un donatore ogni 15 minuti previa prenotazione telefonica. "Garantire l’accesso scaglionato delle persone - sottolineano dall'azienda ospedaliera - resta una misura indispensabile per evitare il sovraffollamento della sala di attesa  e consentire agli utenti di rispettare la distanza minima interpersonale di un metro.
 
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