Partite di basket e movida: rischio per i giovanissimi

Partite di basket e movida: rischio per i giovanissimi
di Cristiana Mapelli Michele Milletti
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Venerdì 22 Maggio 2020, 11:31 - Ultimo aggiornamento: 11:35

PERUGIA - Un bicchiere con gli amici, una partita a pallone o a basket, un pomeriggio al parco: normalità, specie con la primavera che sta virando verso l’estate. Il problema però è che di questi tempi la normalità non è pienamente consentita, e proprio per questo si rischia di far del male a se stessi e agli altri. Perché stare insieme, di questi tempi, può diventare assembramento. E se non si hanno le necessarie precauzioni, gli assembramenti possono diventare un grosso problema legato alla ripresa dei contagi da coronavirus.
LE SEGNALAZIONI Continuano le segnalazioni di situazioni che vengono avvertite come potenzialmente pericolose. Come ieri pomeriggio tra Prepo e Ponte della Pietra: come si può vedere dalla foto, nell’area verde vicino alla scuola elementare si contavano almeno venti persone impegnate in partite di basket, senza mascherine e ovviamente non rispettando la distanza di un metro, che diventano due quando si sta facendo attività fisica. Anche dai principali parchi cittadini continuano ad arrivare segnalazioni di situazioni “troppo” numerose, con mamme a gruppi e bambini a scorrazzare e rincorrersi. Cose normali fino a qualche tempo fa e che torneranno ad essere normali, ma che in questo momento possono portare a una ripresa dei contagi.
MOVIDA Bar e locali aperti, qualche tavolino fuori dai locali e un caldo fine settimana in città. Forse dimenticata la grande paura che ha caratterizzati i lunghi mesi di quarantena, anche nel centro storico l’adrenalina dei contatti virtuali è stata spazzata via in un attimo dalla voglia di socialità e l’aperitivo, dopo la prigionia, è diventato il simbolo della libertà. E’ bastato un attimo per fare ritorno in piazza, nei parchi, fuori dai locali alla ricerca di quella movida per troppo tempo dimenticata, sedersi sulle scalette del Duomo, ma sempre, o quasi, con la consapevolezza che bisogna farlo con coscienza ed attenzione. Lungo la centralissima corso Vannucci, da piazza Italia fino alla Fontana Maggiore, le serate infrasettimanali sono ancora all’insegna di questa disciplina fatta di mascherine da indossare e il mantenimento di una distanza dall’altro. Poche persone sedute ai tavolini fuori dai bar e, dentro, locali quasi vuoti. La maggior parte delle persone sta nei pressi del bar preferito o passeggia con un drink in mano da solo o a debita distanza con un amico. Alcuni locali nella zona di piazza Piccinino, per la sicurezza di tutti e le piccole dimensioni a disposizione, propongono ai clienti il solo servizio di asporto: fuori dalla porta hanno posizionato un tavolino dietro cui consegnano il drink. Ma qualche segnalazione di locale fuori dalle mura dove il desiderio di aggregazione fa dimenticare la mascherina e cancella la distanza da rispettare, c’è stata. In particolare quella che viene da uno dei quartieri universitari della città, vuoti dai fuori sede ma dove abitano i local, qualche giovane under 30 di troppo ha ceduto alla voglia di fare movida e si è affollato, suscitando in alcuni casi dubbi e polemiche sul mancato rispetto delle regole di sicurezza che tutti siamo portati a seguire alla lettera.

Anche perché gli ultimi dati di positività in Umbria vedono un aumento proprio dei ventenni.

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