Il medico di Brescia ai colleghi di Terni:
«Sospendete gli interventi non urgenti
e preparatevi per accogliere i malati positivi»

Alessandro Pardini, cardiochirurgo
di Alessandro Pardini
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 11 Marzo 2020, 21:16 - Ultimo aggiornamento: 22:56

«Siamo tutti in quarantena , ma soprattutto tutti , e dico proprio tutti, siamo in questo momento impegnati a contenere la diffusione del Covid 19. Nelle regioni del Nord la situazione è drammatica, sono in contatto quotidiano con i due principali ospedali di Brescia , con i quali collaboro da quando ho lasciato il S. Maria di Terni, ed ho notizie sconvolgenti.
Quasi gli interi ospedali sono dedicati a trattare i pazienti infetti da coronavirus e purtroppo si contano a decine i morti anche tra pazienti giovani. Mentre infarti , ictus e gravi traumi faticano a trovare possibilità di trattamento.
Qui dal centro Italia forse non si ha la esatta percezione della gravità della situazione, tanto che mi risulta che gli ospedali continuino con la solita routine per patologie non gravi e con ricoveri elettovi. Addirittura mi si dice che si eseguono interventi chirurgici non urgenti, anche per patologie che possono tranquillamente essere rimandate di settimane o mesi. Mi pare una autentica follia e vorrei chiedere ai dirigenti della sanità regionale umbra se non pensano che sia opportuno sospendere tutto ciò che è elettivo, per non trovarsi spiazzati qualora l’epidemia dovesse arrivare massicciamente anche in Umbria. Altrimenti mi devono spiegare che senso ha dichiarare l’intero territorio nazionale zona off limits, pregare tutti , anziani e non, di restare chiusi in casa ed uscire solo per gravi necessità , e contemporaneamente  permettere che si eseguano interventi chirurgici senza alcun carattere d’urgenza. Con li rischio che in caso di diffusione dell’infezione i primi ad esserne contagiati potrebbero essere proprio i pazienti operati e quindi più esposti al virus. Lo Stato chiede a tutti noi comportamenti rigorosi e responsabili, sarebbe bene che l’esempio venisse in primo luogo dalle Istituzioni» .
Cardiochirurgo 

© RIPRODUZIONE RISERVATA