Borgo Rivo, tutti d'accordo:
«Intitoliamo il parco a Charly»

Borgo Rivo, tutti d'accordo: «Intitoliamo il parco a Charly»
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Mercoledì 27 Maggio 2020, 17:01
L'idea è suggestiva, geniale. Intitolare il parco di Borgo Rivo, rimesso a nuovo in questi mesi di emergenza Covid dal Centro sociale Il Rivo, a Giorgio Sidori, al secolo Charly. Gli abitanti del quartiere sono tutti concordi: Charly, che se n'è andato per sempre nel giugno del 2019, è stato un personaggio speciale, mitico, quindi merita il titolo. «Si, è vero. Charly merita proprio di essere ricordato. Lui con il quartiere sentiva un forte senso di appartenenza. Ha abitato sempre qui e quindi abbiamo pensato subito a lui dice, convinto, Giuseppe Santini, il Presidente del Centro sociale il Rivo c'è stato un vero e proprio plebiscito popolare. A lui la gente del quartiere voleva proprio bene, quindi la scelta è caduta spontaneamente sul grande Charly». Charly si era soliti vederlo in giro per il quartiere, ma anche per la città, in sella alla sua bicicletta: Ciabatte, pantaloni della tuta, cravatta e in inverno la storica pelliccia. Amante del calcio - tifosissimo della Maroso, la squadra del quartiere e della Ternana - aveva un debole anche per il ciclismo (Chiappucci è stato il suo idolo giovanile). La sua abitazione era un vero archivio di foto di calciatori ma anche di belle donne e di cassette dove erano registrate le partite della Maroso, la sua squadra del cuore - e poi tante interviste anche a personaggi famosi dello sport. «Ma anche centinaia di libri, articoli di giornali e riviste, in particolare la storia del ciclismo mondiale continua Santini per gli appassionati, chi li volesse consultare questi testi, sono conservati e a disposizione di tutti nel nostro centro sociale».
Il parco di Borgo Rivo, quello situato accanto a Piazza della Meridiana, in questi ultimi mesi è stato rimesso a nuovo. Ci hanno lavorato molto ma adesso è praticabile, vivibile. Insomma, un fiore all'occhiello nel popoloso quartiere. «Purtroppo quel giardino, ma anche la piazza, erano diventati una discarica. Ci abbiamo lavorato mesi e adesso stiamo ancora verniciando le ringhiere e portare a compimento il nostro lavoro. Abbiamo fatto una potatura radicale delle piante e degli arbusti che invadevano il giardino. Abbiamo recuperato la storica fontanella e le panchine in travertino. Erano fatiscenti e impraticabili. Insomma, ci abbiamo lavorato noi del centro sociale insieme a tanti volontari residenti nel quartiere». Un lavoro fatto tutti insieme, sembra di capire. «Come presidente, e residente della borgata, tengo a ringraziare tutti i partecipanti ai lavori ed in particolar modo Roberto Cardinali e Paolo Serranti che hanno offerto le loro competenze in maniera del tutto gratuita e spontanea.
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