Terni, Ospedale: la Cgil scrive al Prefetto e dichiara lo stato di agitazione
«Troppe cose non vanno al Santa Maria»

Terni, Ospedale: la Cgil scrive al Prefetto e dichiara lo stato di agitazione «Troppe cose non vanno al Santa Maria»
di Umberto Giangiuli
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Lunedì 28 Febbraio 2022, 16:53

Tra i sindacalisti della funzione pubblica è saltata l’unanimità. Ognuno interviene per proprio conto sui problemi annosi dell’ospedale di Terni, colpa pure delle prossime elezioni che si terranno nella prima settimana del mese di aprile. Un clima non certo idilliaco alla ricerca dell’ultimo voto con la Uil e la Cgil che si contenderanno il primo posto. Così i comunicati sono soltanto di parte. Dopo l’intervento della Uil adesso è la Cgil con il proprio segretario generale della sanità Giorgio Lucci che «dichiara lo stato di agitazione dei dipendenti del Santa Maria, scrivendo una lunga lettera al prefetto di Terni Emilio Dario Sensi ma avvertendo anche il direttore generale dell’ospedale di Terni Pasquale Chiarelli,  il suo collega all’Usl 2 Massimo De Fino, l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto e la stessa presidente Donatella Tesei e ai sindaci di Terni e Narni.  Lucci parte in quarta «si evidenziano enormi ritardi nel garantire le attività chirurgiche di media e bassa complessità, le liste di attesa per le attività diagnostiche continuano a registrare tempi di effettuazione sempre più lunghi, costringendo spesso i cittadini Ternani a recarsi in altri Comuni lontani o ancora peggio a rivolgersi a strutture private che non sempre garantiscono servizi in convenzione» Sul pronto soccorso « i carichi di lavoro sono improponibili costringendo gli operatori a lavorare con enormi disagi e i cittadini a lunghissime ore di attesa prima della presa in carico, si registra il permanere per tempi indefiniti, purtroppo anche di giorni,, di pazienti, spesso anziani, sofferenti , affetti da più patologie». E continua: «Da mesi assistiamo alla trasformazione di quello che per definizione dovrebbe essere un servizio di emergenza- urgenza di un vero e proprio reparto di degenza attuato con   carenze di attrezzature e presidi e  possibili rischi clinico assistenziali». Anche sul ritardo dei pasti il responsabile della Cgil ha qualcosa da dire «La presenza poi,  soprattutto di primo turno di un solo oss rende difficoltoso se non impossibile garantire a tutti i pazienti le necessarie cure igieniche e l'erogazione dei pasti».L’assegnazione del reparto di competenza per i pazienti che stazionano in pronto soccorso, secondo Lucci «sono dovute alla presenza di degenze all’interno dei reparti superaffollate  in cui non sono veritieri i posti letto istituzionali,  in quanto i reparti sono provvisti di stanze anche con letti bis e letti ormai stabili da anni nei corridoi di quasi tutte le degenze». «La chiusura di alcune strutture e reparti interni, come il  day surgery – continua il responsabile sanità della Cgil- che negli anni passati aveva garantito oltre 3.000 interventi all’anno, ha di fatto accumulato una lista di attesa di migliaia di interventi di cui una buona parte rivestono ormai carattere prioritario». Rimane un mistero – conclude il numero uno delle Cgil sanità- la mancata attuazione della convenzione tra Azienda ospedaliera e l’Usl Umbria 2 per l'utilizzo delle sale operatorie di Narni, l’ annuncio di qualche giorno indietro della ripartenza di questa attività per un giorno alla settimana ci pare assolutamente inappropriato a risolvere le lunghe liste di attesa».

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