Orvieto, la proposta di Sgarbi:
“Statue come barriere contro il terrorismo:
l'arte per sconfiggere la paura”

Sgarbi a Orvieto
di Vincenzo Carducci
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Lunedì 4 Settembre 2017, 19:03 - Ultimo aggiornamento: 19:11
ORVIETO Sculture in bronzo al posto delle barriere anticamion in cemento o delle fioriere in ghisa. Nel dibattito aperto a livello nazionale sulla bellezza contro il terrore la risposta alla proposta dell’architetto Stefano Boeri (“mettiamo alberi e non barriere”) arriva da Orvieto ed è firmata da Vittorio Sgarbi. Il noto critico d’arte ha partecipato al teatro Mancinelli al convegno “Umbria: autenticità di una cultura” organizzato nell’ambito del Folk Festival e a margine dell’incontro ha parlato della questione con il “Messaggero”. Proprio in occasione del Folk Festival, infatti, anche una piccola città come Orvieto e il suo medievale centro storico hanno dovuto fare i conti con le misure anti terrorismo imposte dopo l’attentato di Barcellona e il Comune, a onor del vero ponendosi il problema di come conciliare sicurezza ed immagine, ha piazzato delle fioriere in ghisa anziché i new jersey per blindare corso Cavour e piazza del Popolo. Soluzione che peraltro dovrebbe diventare permanente ed essere estesa anche a piazza Duomo. Il primo approccio di Sgarbi è franco e diretto, tipico del personaggio. "Per motivi di sicurezza sarà inevitabile e per alcune città rischia di essere di grave impatto. In città d’arte e centri come Orvieto – prosegue – in alternativa ai blocchi di cemento si potrebbero utilizzare delle grandi sculture in bronzo magari di artisti non molto noti in modo tale da far conoscere e apprezzare le loro opere”. Sgarbi cita al volo qualche esempio come le due grandi sculture recentemente restaurate di Pietro Consagra - “che però sono in marmo di Carrara” - posizionate tra via dei Mercanti e piazza Duomo a Milano. E a Orvieto? Sgarbi ci pensa un po’ su e resta in Umbria. “Anche Burri ha fatto delle sculture forti in bronzo”. Chissà cosa ne penseranno a Città di Castello? Nomi a parte, l’idea di Sgarbi di puntare a musei a cielo aperto per combattere le follie del terrorismo si presta alle più disparate soluzioni e per quanto affascinante e suggestiva anche a livello di messaggio culturale qualche interrogativo lo pone. Innanzitutto, come peraltro per le fioriere, le sculture dovrebbero avere caratteristiche tali per essere a prova di sfondamento posto anche che se l’Isis non ha avuto remore a compiere scempi di natura archeologica come a Palmira i suoi “lupi solitari” non si farebbero certo impensierire dalle sculture. Si presenterebbe poi il problema di come mettere in sicurezza le opere da atti di vandalismo. Insomma il dibattito è aperto e anche stimolante. Come quello, certamente più locale, sulla pedonalizzazione di piazza del Popolo. “Certo che la conosco – dice Sgarbi sollecitato sull’argomento – e secondo me il sindaco ha ragione. Le bellezze dei nostri centri storici devono essere liberate dalle auto e si possono trovare soluzioni di compromesso con le esigenze di residenti e commercianti pensando all’accesso con mezzi elettrici o carrozze di cavalli che ridarebbero un’aura antica alla città”. Ma forse su questo qualcosa da ridire i commercianti del centro storico lo avrebbero sicuramente. 
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