Orvieto. Iniziato il restauro del Reliquiario del Corporale di Ugolino di Vieri

Orvieto. Iniziato il restauro del Reliquiario del Corporale di Ugolino di Vieri
di M.R.
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Venerdì 3 Dicembre 2021, 04:45

È  stato  allestito  presso  la  Libreria  Albèri  nel  museo  Museo  dell’Opera  del Duomo  di  Orvieto,  il  laboratorio  temporaneo  all’interno  del  quale  si  procederà  al delicato restauro dell’antico Reliquiario del Corporale realizzato da Ugolino di Vieri nel 1338. 

«Il prezioso manufatto - spiega l'Opera del Duomo - è stato, inizialmente, sottoposto a un’accurata documentazione  fotografica,  a  cura  della  Soprintendenza  Archeologia  Belle  Arti  e Paesaggio  dell’Umbria,  e  a  una  nuova  approfondita  campagna  diagnostica  con tecnica fotografica non invasiva. Il restauro del Reliquiario, su progetto  dell’Istituto  Centrale  per  il  Restauro Icr approvato dalla Soprintendenza Umbria, è affidato a Mari Yanagishita, professionista e docente, selezionata per lo straordinario curriculum di formazione ed  esperienza  specifica  dalla  commissione  di  valutazione  istituita  dall’Opera  del Duomo.»

Il Reliquiario del Corporale, realizzato da Ugolino di  Vieri nel 1338, costituisce  non  soltanto  una  delle  più  straordinarie  opere  dell’oreficeria  medievale ma anche il più «imponente esempio di manufatto in smalto traslucido» esistente, come ricordava, Giuseppe Basile, in occasione della restituzione dopo il  complesso intervento conservativo condotto da parte dell’allora Istituto Centrale per il Restauro negli anni Ottanta del secolo passato. La struttura portante dell’opera è in argento dorato, come pure le parti decorative lavorate a tutto tondo. Ad essa sono unite  mediante  piccoli  chiodi,  placche  di  diverse  forme  e  dimensioni,  lavorate  a bulino e cesello e poi smaltate con paste vitree traslucide.  

Conservato  nella  Cappella  del  Corporale  in  Duomo  all’interno  della  vetrina fatta realizzare da Icr e soprintendenza dell’Umbria a fine restauro, il Reliquiario è stato trasferito nel 2014 al Modo nella Libreria Albèri in occasione del Giubileo Eucaristico, allo scopo di garantire un maggior controllo delle condizioni microclimatiche e nuove campagne di studio e diagnostica finalizzate ad arginare i processi  di  degrado  che  affliggono  lo  straordinario  manufatto.  Icr  ha  infatti continuato a seguire le vicende conservative del manufatto costituendo un gruppo di  lavoro  composto  da  esperti  dei  laboratori  scientifici  di  Fisica  e  Chimica  e  di Restauro  per  il  settore  ceramiche,  vetri  e  smalti,  metalli  e  leghe.  Attraverso  il costante  monitoraggio  dell’opera  e  le  campagne  fotografiche  di  documentazione, Icr  con  Soprintendenza  e  Opera  del  Duomo  hanno  avviato  un  percorso  che  ha segnato  importanti  tappe  fin  dal  2019  quando  è  stata  avviata  sia  la  realizzazione 
dell’impianto di monitoraggio microclimatico nella Libreria Albèri, che si è esteso a tutte le sale dei Palazzi Papali; sia la progettazione della nuova vetrina, commissionata nel 2020 nella prospettiva di garantire la stabilizzazione del 
microclima, la qualità dell’aria e la protezione anti-sismica. 

Nel  2021,  un  ulteriore  importante  passaggio  è  stato  l’adeguamento  delle condizioni  termiche  della  sala.  Quindi,  all’esito  della  complessa  fase  di  ricerca  e studio sul manufatto e sui processi di degrado, è stato redatto da Icr il progetto di intervento  e,  tra  una  rosa  di  alte  professionalità  del  settore,  è  stato  selezionato  il 
restauratore alle cui competenze e cure viene oggi affidato il Reliquiario, capolavoro  artistico  profondamente  legato  alla  storia,  alla  devozione  e  all’identità della comunità orvietana

«Il  restauro  dell’antico  Reliquiario  di  Ugolino  di Vieri  –  spiega  il  presidente dell’Opera  del  Duomo,  ingegner  Andrea Taddei  –  è  un  intervento  importante  di conservazione e valorizzazione di un prezioso simbolo religioso della nostra comunità. L’Opera del Duomo ha fortemente sostenuto questo intervento nell’intenzione,  non  solo  di  proseguire  il  percorso  di  conservazione  come  già avvenuto in questo ultimo anno per altre opere d’arte, ma soprattutto per riconsegnare  alla  città  e  alla  nostra  Diocesi  lo  splendore  di  un  manufatto  unico  e 
straordinario  nel  suo  genere.  Siamo  onorati  di  poter  affidare  le  cure  di  questo lavoro ad una professionista che vanta riferimenti internazionali per competenze e professionalità. Il restauro che si svolgerà all’interno della Libreria Albèri è protetto da  un  laboratorio  temporaneo  che  consente,  comunque,  di  seguire  lo  sviluppo  dei 
lavori».

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