Orvieto. Giornata internazionale della Donna, un piano di azioni positive per le pari opportunità

L'assessora Coppola: «Impegni che vanno rinnovati e rafforzati». La sindaca Tardani: «La città ha dato fiducia alle competenze delle donne»

Orvieto. Giornata internazionale della Donna, un piano di azioni positive per le pari opportunità
di M.R.
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Martedì 7 Marzo 2023, 20:56

Il 61% dei dipendenti del comune di Orvieto con inquadramento apicale (livello D) è donna. Il dato è inserito nell’analisi del personale contenuta nel Piano triennale delle azioni positive in materia di pari opportunità recentemente approvato dalla giunta comunale.

Nella fotografia scattata al 31 dicembre 2022 sono 132 i dipendenti in servizio a tempo indeterminato, compresi i dirigenti, di cui 75 uomini e 57 donne. Di queste ultime 24, ovvero il 42%, ha l’inquadramento più alto (cat. D) contro i 15 (20%) dei colleghi uomini. I settori dove le donne sono maggiormente impiegate sono quello Finanziario e Sociale (19 donne e 9 uomini), Istruzione e Promozione (10 e 10) e degli Affari generali (8 donne 4 uomini) mentre è nel settore Tecnico (31 a 9) e in quello della Polizia locale e mobilità (17 a 7) che c’è il maggiore sbilanciamento a favore degli uomini.

Il piano triennale delle azioni positive 2023-2025 del comune di Orvieto, adottato in osservanza del decreto legislativo 198/2006, «favorisce l’adozione di misure che garantiscano effettive pari opportunità nelle condizioni di lavoro e di sviluppo professionale e tengano conto anche della posizione delle lavoratrici e dei lavoratori in seno alla famiglia». Quattro gli obiettivi previsti: tutelare l’ambiente di lavoro da casi di molestie, mobbing e discriminazioni, garantire il rispetto delle pari opportunità nelle procedure di reclutamento del personale, promuovere le pari opportunità in materia di formazione, di aggiornamento e di qualificazione professionale, facilitare l’utilizzo di forme di flessibilità orarie finalizzate al superamento di specifiche situazioni di disagio.

«Uno strumento finalizzato all’attuazione delle leggi di pari opportunità – spiega l’assessora alle Pari opportunità, Alda Coppola - con cui l’amministrazione comunale intende armonizzare la propria attività al perseguimento e all’applicazione del diritto di uomini e donne allo stesso trattamento in materia di lavoro. Impegni concreti che alla vigilia della Giornata internazionale della donna – prosegue – vanno rinnovati e rafforzati senza dimenticare come le tutele e le opportunità per le donne che ci sono in alcuni settori purtroppo non vengono garantiti in altri ambiti o come i diritti stessi di ogni essere umano in alcuni Paesi del Mondo sono invece oggetto di discriminazione nei confronti delle donne. L’indipendenza economica e lavorativa delle donne è uno degli obiettivi necessari per una società che voglia essere pienamente equa e inclusiva, che voglia combattere contro le discriminazioni e le violenze. Non solo per il ruolo pubblico che occupo temporaneamente ma anche per quello professionale che svolgo quotidianamente – conclude –  ritengo inoltre fondamentale educare i nostri figli sulla parità di genere fin dall'infanzia in modo che crescano con una maggiore consapevolezza».
 

«Orvieto – commenta la sindaca Roberta Tardani - è una città che negli ultimi anni ha dato fiducia alle donne e alle loro competenze.

Sono molte le donne, non solo in ambito politico, che qui hanno ruoli di responsabilità nelle associazioni di categoria, nel sindacato, nella formazione, nell’associazionismo e ritengo abbiano contribuito con il loro approccio concreto a una rinnovata vitalità della città. In generale la storia ci insegna che quando le donne sono libere di realizzare il loro potenziale, possono contribuire in modo significativo allo sviluppo della nostra società. Ma non è e non deve essere una questione di genere. La lotta per l'uguaglianza di genere non è solo una questione di leggi e di politiche pubbliche, richiede anche un cambiamento culturale profondo nella società. E la giornata internazionale della donna avrà avuto un senso quando non ci saranno più motivi per dover celebrare una giornata per la donna».

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